Pochi giorni fa Google ha annunciato al nascita del suono nuovo servizio di ricerca, chiamato Google Discover Music. Grazie al nuovo servizio, per ora attivo solo un USA ma non ancora a pieno regime ovunque, le ricerche musicali restituiranno fra i risultati anche la possibilità di ascoltare brani in streaming, con l’opportunità di acquistare la canzone con pochi click.
Tale possibilità non è tutta farina del sacco di Google, ma è possibile grazie agli accordi che Mountain View ha stretto da un parte con i servizi musicali online (MySpace/iLike, Lala, Pandora, imeem e Rhapsody, e dall’altra con le quattro major discografiche). I naviganti potranno così sfruttare Google come motore di ricerca musicale e acquistare, passando dai servizi coinvolti.
In realtà , se vogliamo dirla tutta, non si tratta di una vera e propria novità : Yahoo! già da tempo offre risultati musicali, digitando il nome di un artista sul motore di ricerca, con la possibilità di ascoltare in streaming e acquistare da Rhapsody.
I risultati di Google sono però obiettivamente più completi, appoggiandosi a più di un servizio musicale e offrendo riscontri non solo partendo dall’artista ma anche da titoli di brani, album o stralci di testo, opzioni molto utili in alcuni casi. Questo significa molti più potenziali risultati musicali e una conseguente maggiore potenziale di acquisto.
Google diventa dunque un concorrente di Apple anche in campo musicale, minacciando iTunes? Senza dubbio il servizio di Google farà crescere i social network musicali ad esso legati, che potranno aumentare il loro market share, magari anche ai danni dell’iTunes Store.
Per ora non si tratta però di due diretti concorrenti: per quanto si stia parlando di musica online, Google ed Apple infatti giocano su due territori differenti.
La Mela infatti punta tutto sul suo software, e finora, a torto o ragione, ha mostrato poco impegno nel voler sviluppare una strategia esterna ad iTunes, concentrando tutti gli sforzi sul suo applicativo musicale.
Google, invece, parte dal suo territorio congeniale, la rete e ricerche online, per poi dirottare il traffico sui servizi di social search.
Si tratta di due modelli differenti, che fanno affidamento principalmente sulle abitudini degli acquirenti ma che non necessariamente si escludono a vicenda, anzi: nessuno ci impedisce di pensare che Google possa in futuro appoggiarsi anche all’iTunes Store.
Inoltre, come detto, il servizio di Google per ora è attivo solo in USA mentre iTunes è presente in molti paesi.
Ecco la presentazione ufficiale di Google.
[A cura di Giordano Araldi]