Tutto il sapere dell’umanità . La biblioteca di Alessandria. L’archivio del Congresso. Il mondo intero: tutto in tasca, grazie a Google, all’iPhone e agli altri telefonini intelligenti. Annunciato oggi dalla casa di Mountain View che Google Books, il discusso programma per la digitalizzazione di tutti i libri del mondo, soprattutto se in lingua inglese (uno dei motivi di dibattito, insieme alla regolamentazione dei diritti di riproduzione in formato digitale), sbarca su iPhone e dintorni.
La versione raggiungibile a partire dall’indirizzo books.google.com/m permette di visionare soprattutto su iPhone, grazie alla interfaccia web 2.0 ottimizzata per lo schermo dell’apparecchio di Apple, l’intero catalogo che raccoglie oramai 1,5 milioni di libri statunitensi. Ci sono anche altri 500 mila libri stranieri sempre appartenenti al pubblico dominio: fuori cioè dalle norme più stringenti sul diritti di riproduzione e regolate dagli accordi negoziati a ottobre scorso per tutti da Google con la Gilda degli autori ed editori americani.
Iniziativa che tra le molte polemiche negli ultimi anni, quella di Google Book Search, ha attratto comunque l’attenzione di molti. Perché la possibilità di digitalizzare la cultura pregressa, oltre alle promesse di digitalizzare quella futura, è uno dei segmenti di mercato in cui ancora non è stato trovato un modello credibile e funzionale. Amazon fa fatica da più di un anno con il suo Kindle (il lettore digitali al quale sta per affiancarsi una nuova versione) e nessuno ha capito come sostituire la buona, vecchia carta con qualcosa fatto di silicio e cristalli liquidi. L’iPhone, grazie anche a questo contributo parallelo ai molto fornitori di player di testi digitali gratuiti o a pagamento, si sta ponendo come uno degli apparecchi multifuzione che fanno da piattaforma di riferimento per questo tipo di attività . Google Book Search è una grande opportunità per ampliare al mondo della mobilità la fruizione di contenuti librari digitalizzati.