Google ha da poco annunciato un aggiornamento del suo algoritmo di ricerca che introduce una nuova discriminante all’interno dei risultati ottenuti dagli utenti: le segnalazioni di rimozione a seguito di infrazioni dei diritti di autore. “I siti con un alto numero di avvisi di rimozione possono apparire in posizione inferiore nei nostri risultati” afferma Google nel post ufficiale.
Il provvedimento – assicura Google – avrà decorrenza a seguito di una reale e documentata infrazione del copyright, stabilita da un tribunale, come Google spiega in maniera specifica: “Google non può determinare se una pagina web viola la legge sul copyright. Non rimuoveremo le pagine dai risultati di ricerca a meno che non riceviamo una valida notifica di rimozione di copyright da parte del proprietario dei diritti”.
La novità segna per la prima volta un netta presa di posizione dell’azienda di Mountain View nei confronti dei contenuti disponibili online; se si eccettua attività estremamente illecite, come il terrorismo o la pedopornografia, fino ad oggi infatti le reazioni di Google nei confronti dei siti che presentavano contenuti protetti da copyright erano state abbastanza blande. L’azienda si era sempre appellata al principio di neutralità della rete: Google metteva semplicemente a disposizione un servizio, non era responsabile nei confronti dei contenuti dei siti.
Atteggiamento in molti casi criticato in particolare dalle major discografiche e cinematografiche, che hanno sempre fatto pressioni sull’azienda di Page a Brin perché Google si opponesse alla miriade di siti di download illegale che spesso si presentavano fra i primi risultati di ricerca favorendo in questo modo la pirateria.
Una presa di posizione quella desiderata dai “big” della musica e del cinema utilizzata in molti casi come merce di scambio per la concessione di servizi commerciali sviluppati da Google: ricordiamo le difficoltà che la grande G ha dovuto affrontare per il lancio di Google Music, fra cui l’esplicita richiesta affinché Mountain View facesse qualcosa di più concreto per osteggiare la pirateria online.
Ora quel qualcosa di più concreto è arrivato; questo potrebbe significare un nuovo accordo fra Google e l’industria dell’intrattenimento e il potenziale arrivo di nuovi servizi offerti dall’azienda Californiana. Questo a spese di quel principio di neutralità della rete che Google ha sempre difeso a spada tratta; non che Google abbia deciso di abbandonarlo, ma dalla prossima settimana forse sarà un po’ meno neutrale di quanto lo fosse prima.
Fonte: Inside Search