E ora per gli ftalati in iPhone arriva anche una causa legale. A chiedere che Apple vada in tribunale per spiegare per quale ragione sia stato usato questo composto chimico classificato come cancerogeno è il Center for Environmental Health (Ceh) secondo cuil a Mela avrebbe infranto le legge californiana he impone l’uso di una etichetta che avverte i clienti.
La vicenda prende le mosse dall’analisi compiuta da Greenpeace su iPhone; il gruppo che in passato on ha mai lesinato critiche alla società di Cupertino, questa notte aveva pubblicato alcune informazioni sulla presenza di materiali tossici e pericolosi in iPhone. Secondo l’associazione Apple avrebbe usato gli ftalati nel rivestimento del cavo delle cuffie; gli ftalati non sono proibiti in generale, ma in Europa e a San Francisco non possono essere usati nei giocattoli. In California, come accennato, la loro presenza deve essere segnalata chiaramente, avvertendo del pericolo.
‘Non c’è alcuna ragione di avere questi composti in iPhone – ha detto Michael Green Executive Director of Center for Environmental Health a MacWorld Usa – quello che ci attendiamo è che Apple modifichi i suoi prodotti per renderli sicuri da cima a fondo così da non porre rischi ai consumati, ai lavoratori o all’ambiente’
Il Ceh, un’associazione che si occupa di proteggere i cittadini americani, specie i bambini, dai rischi che derivano dall’impatto di sostanze tossiche, precisa di non avere intenzione di esasperare lo scontro con Apple ma di voler semplicemente aprire un dialogo con la Mela. ‘Quello che generalmente tentiamo di fare – dice la portavoce Caroline Cox – è di incoraggiare le realtà dell’industria attraverso un processo mediato la riduzione l’uso di questi prodotti chimici e questo è anche il nostro scopo con Apple’