Una versione di Flash compatibile con il processore di iPhone non sarà disponibile che dall’anno prossimo. Ecco una delle più interessanti novità che emergono da una intervista rilasciata all’EeTimes da Anup Murarka director of technology strategy and partner development per Adobe Flash. Il manager di San Josè, probabilmente una delle persone più informate sullo stato di avanzamento delle sviluppo del plug-in, ritiene infatti ancora piuttosto consistenti gli ostacoli che si frappongono al completamente del codice, benché il lavoro sia iniziato ormai diverso tempo fa.
Il progetto è strategico per varie ragioni: la prima è che la maggior parte dei filmati presenti sul Web è distribuita con il formato Adobe Flash, il secondo riguarda proprio iPhone. Il più in vista tra i cellulari intelligenti per al multimedialità manca infatti del supporto Flash in tutte le sue forme. Il risultato è che molti siti o non sono navigabili su iPhone o gli sviluppatori sono stati costretti a crearne una versione solo per il cellulare Apple. Ma va detto che anche altri produttori di dispositivi da tasca, compresi quelli che hanno adottato la versione “mini” di Flash player, erano e restano piuttosto scontenti della sua implementazione e per questo Adobe e ARM hanno deciso di fare una versione ad hoc, pensata proprio per gli smartphones che in grandissima parte usano proprio processori ARM. La collaborazione tra Adobe e ARM per rendere disponibile il supporto alla tecnologia Flash sui dispositivi compatti e tascabili basati sui processori ARM ha preso avvio nel mese di novembre del 2008.
Le difficoltà del porting di Flash sui dispositivi compatti con architettura ARM riguardano i tre livelli di sviluppo interessati dal progetto: grafica, codec e scripting per Flash.
Per quanto riguarda la grafica il lavoro più complesso si incentra intorno al fatto che oggi la tecnologia Flash è progettata per funzionare su potenti processori con architettura X86, integrati in computer desktop e notebook. Viceversa nel mondo dei dispositivi compatti sono disponibili CPU basate su architettura ARM che integrano spesso su di un unico chip acceleratori grafici 3D diversi, a seconda del dispositivo preso in esame. Così mentre Flash è nato come tecnologia per la grafica 2D, ora per poter funzionare su processori più limitati occorre sfruttare la presenza degli acceleratori disponibili, solitamente tutti 3D.
Per velocizzare le operazioni senza trasformare interamente Flash da 2D a 3D, Adobe e ARM hanno fatto ricorso alle OpenGL ES 2.0, grazie a questa API è possibile sfruttare l’accelerazione grafica senza dover rivedere da zero Flash. Murarka di Adobe così spiega che per i costruttori che hanno già integrato le OpenGL ES 2.0 all’interno dei loro tascabili e smartphone, il passaggio per ottenere Flash sarà più diretto e veloce, mentre occorre molto più lavoro per chi non può contare su questi API.
Per quanto riguarda i Codec video, la maggior parte degli acceleratori grafici integrati nei processori ARM supporta l’H.264 ma non i precedenti H.263 e On2 VP6. Anche se Adobe e ARM stanno realizzando nuove versioni di questi codec per l’architettura ARM, ogni singolo costruttore hardware dovrà poi impegnarsi nell’ottimizzare e personalizzare questi codec relativamente all’hardware video integrato nei dispositivi. A questo scopo Adobe fornirà ai costruttori delle API per il porting con il kit di sviluppo che sarà rilasciato unitamente a Flash 10.
L’ultima sfida da superare per portare Flash sui dispositivi ARM è la realizzazione del motore di scripting di Flash, incluso un compilatore in grado di tradurre il codice originarle per architettura X86 a quella ARM.
I passaggi e le difficoltà che occorre superare per disporre di Flash su un ampio numero di dispostivi compatti e tascabili, toccano, come accennato anche iPhone. Steve Jobs aveva bocciato l’attuale versione Flash per dispositivi mobili: ritenuto a seconda dei casi troppo lento o troppo esoso in termini di consumo di energia. Ma certo ad Apple non sfugge l’importanza della tecnologia Flash per l’esplorazione del Web completa per gli utenti; da qui la scelta, di aprire una porta a San Josè. Ricordiamo che segnali in questo senso risalgono già ad alcuni mesi fa, quando Shantanu Narayen ammise a mezza bocca una partnership con la Mela sulla materia.
I comprensibili sforzi di Adobe per superare il problema, spiega Murarka, avrebbero prodotto risultati notevoli tanto che il lavoro sul codice potrebbe terminare a breve, tra l’estate e l’inizio dell’autunno con una versione beta. Questo però significa che il lancio della versione definitiva non potrà avvenire prima del 2010.
Non è ancora possibile stabilire se in quella data avremo anche il Flash per i tascabili touch della Mela ma la disponibilità a breve di codec, kit di sviluppo e compilatori forniti dalla collaborazione tra Adobe ed ARM potrebbe cambiare completamente la situazione attuale e a quel punto Apple ed Adobe saranno pronti a cogliere l’occasione. Magari in occasione del lancio della versione 4.0 di iPhone Os, in arrivo per la primavera del 2010.