FairPlay, il sistema di protezione dalla copia delle canzoni vendute da iTunes, in Norvegia deve essere considerato contro la legge. A sancirlo sarebbe stato l’Ombudsman, il difensore civico dei consumatori norvegesi.
La svolta, di cui dà notizia la rivista on line specializzata in materia legale ‘Outlaw.com’, giunge al culmine di una contesa iniziata alcuni mesi fa per iniziativa del Forbrukerradet l’associazione dei consumatori norvegesi. Nel documento presentato all’Ombudsman si evidenziava come il meccanismo di protezione di iTunes che lega le canzoni acquistate sul negozio ad un solo player opera contro l’interesse di consumatori.
‘Non c’è nulla di più chiaro ‘ dice Torgeir Whaterhouse, senior advisor del Forbrukerradet, ad Outlaw.com ‘ Fair Play è finalizzato a vincolare i clienti ad un servizio onnicomprensivo, bloccando l’interoperabilità . In questo senso il Drm di Apple tenta di asfissiare le fondamenta di una società digitale, l’interoperabilità , per incrementare i profitti’. Le norme norvegesi prevedono che quando si stipula un contratto, come nel caso dell’acquisto di musica digitale, si debbano avere diritti oltre che doveri, cosa che di fatto viene proibita dai Drm di iTunes, almeno secondo il Forbrukerradet. L’Ombudsman avrebbe così abbracciato la tesi dell’associazione secondo la quale FairPlay è parte del contratto e non un semplice schema di protezione e come tale deve rispettare le norme di equità .
Al momento, dice Whaterhouse, Apple sarebbe di fronte a tre scelte: concedere in licenza FairPlay, creare uno standard aperto o abbandonare del tutto i Drm. In realtà non si deve escludere anche una quarta ipotesi, ovvero l’abbandono del mercato norvegese. Questa soluzione potrebbe però non essere risolutiva perché accanto all’associazione dei consumatori del paese nordico si collocano anche quelle di Svezia, Danimarca e Finlandia e da ieri anche quelle di Germania e Francia. Se anche in queste nazioni dovesse passare la tesi dell’illegalità di FairPlay per Apple potrebbe essere impossibile, salvo prendere in considerazione la possibilità di un crollo del sistema iTunes Store, ritirarsi da tutti questi mercati.
E’ forse per questo che al momento Cupertino prende tempo, dichiarandosi disposta, per iniziativa di uno dei suoi portavoce Toim Neumayr, al dialogo e risolvere la questione con un confronto esperimendo, nel contempo, la speranza che ‘le autorità governative europee favoriscano un ambiente di competizione che permetta all’innovazione di prosperare, di proteggere le proprietà intellettuali e permettere ai consumatori di decidere quali sono i prodotti di successo’. Anche l’Ombudsman norvegese, al termine del primo e per ora unico confronto diretto tra Apple e l’autorità nordica, aveva a sua volta espresso fiducia sulla possibilità di un accordo mediato.