Nonostante denunce e tentativi di ottenere il codice sorgente, Adobe non molla e non ha alcuna intenzione di aggiornare Freehand. Qualche giorno addietro la software house e Free Frehand (associazione che si batte per “liberare” lo storico software di disegno vettoriale) si sono accordate: quest’ultima è riuscita a ottenere quattro incontri per discutere con gli sviluppatori di Illustrator e uno sconto per chi passa da Freehand a Illustrator; alcuni dei traguardi più ambiziosi sono ad ogni modo distanti e appare chiaro che Adobe ha da tempo messo i chiodi sulla bara del vecchio software e non ha alcuna intenzione di riesumarlo.
Freehand ha ancora oggi dei seguaci fedelissimi: non tutti “digeriscono” Illustrator, affermando che quest’ultimo ha per molti versi caratteristiche inferiori rispetto al concorrente. Una società tedesca denominata Quasado sta da qualche tempo lavorando a un clone di Freehand denominato Expressive, operazione difficile non solo per la complessità del software (Freehand è il frutto di decenni di lavoro-uomo) ma anche per l’impossibilità di accedere al codice sorgente del software originale. Gli sviluppatori non sembrano ad ogni modo spaventati e hanno attivato un sito nel quale sono indicati progressi e obiettivi da raggiungere; chiedono il contributo degli utenti offrendo in cambio sconti o la possibilità di ottenere il pacchetto completo quando il prodotto sarà disponibile per OS X, Windows e Linux (con 25 euro sarà possibile ottenere uno sconto del 15%, con 50 euro del 25%, con 100 euro del 50%, con 250 euro il prodotto completo e l’accesso gratuito alle night build, ecc.). Il prezzo previsto per il prodotto finale è di 400 euro.
Sul sito degli sviluppatori è possibile visualizzare alcuni filmati nei quali si vedono in azione le versioni preliminari del software con attive funzioni quali annulla, ripeti, duplica, il sistema di gestione dei profili, funzioni per lavorare con spazi colore differenti, il tool per il disegno su un percorso, le smart guide, il supporto multipagina e altro ancora.
[A cura di Mauro Notarianni]