Henri Richard entrerà a fare parte del gruppo dei manager Apple? Secondo la rivista on line The Inquirer questa sarebbe la voce che circola nella Silicon Valley dopo che Richards avrebbe deciso di lasciare AMD.
Richard è stato a lungo un delle figure più visibili della società di Sunnyvale di cui ha guidato marketing e gruppo vendite. Nel corso di numerosi incontri con i giornalisti si è assunto il compito di lanciare i proclami più bellicosi e durante la battaglia, ancora in corso, con Intel, si è fatto portavoce dei pareri più controversi; ad esempio ha accusato la rivale di distorcere i benchmarks per far incrementare artificiosamente le prestazioni dei suoi prodotti. La sua presenza è stata costante anche nel corso degli eventi connessi alla causa antrust che oppone AMD a Intel; è stato ad esempio Richard a dire che se la sua azienda nel corso degli ultimi mesi ha perso parecchi colpi la responsabilità va addotta alla posizione di monopolio di cui gode Intel, indebitamente sfruttata dalla rivale.
Proprio queste vicende e il suo ruolo di pubblico accusatore di Intel renderebbero l’approdo di Henri Richard ad Apple, un partner strategico di Intel, decisamente sorprendente, e non solo se dovesse assumere incarichi al marketing dei prodotti. A sostegno dei dubbi che circondano l’ipotesi avanzata da The Inquirer ci sono anche le dichiarazioni dello stesso Richard che avrebbe indicato in un segmento di business diverso da quello dei Pc il suo prossimo approdo.
Ma al di là delle vicende connesse al rumoreggiato approdo del manager di AMD ad Apple, quel che in questo momento appare essere l’aspetto più interessante della vicenda è che in conseguenza dell’uscita di Richard, la società di Sunnyvale è costretta a procedere al lancio di Barcelona, probabilmente il più importante prodotto dai tempi di Opteron, privo del suo più importante volto pubblico. Il capo di marketing e vendite lascerà infatti AMD l’8 settembre, due giorni prima dell’introduzione sul mercato del chip quad-core. La tempistica, decisamente inopportuna se raffrontata agli interessi della società di Ruitz, lascia supporre che l’abbandono di Richard non sia stato concordato con i vertici dell’azienda.