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Emi e Apple, si apre l’era della musica senza DRM

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Il catalogo Emi entro maggio perderà  i Drm, cioè le protezioni digitali che impediscono alle canzoni di suonare su computer non autorizzati o player che non siano iPod. Lo annunciano Eric Nicoli, capo della britannica Emi, e Steve Jobs, amministratore delegato di Apple che sarà  la prima ad avere a disposizione (da maggio) il catalogo sprotetto di EMI.

L’eliminazione dei Drm sarà  supportato da un aumento di prezzo pari a 30 centesimi di euro o di dollaro, il che significa 1,29 euro per canzone sprotetta. Pagando in più si otterrà  però musica di qualità  più alta: 256 kbps invece che 128 Kbps. Per incentivare l’acquisto dei CD completi, uno degli obbiettivi di Emi, i CD sprotetti e a qualità  migliore costeranno quanto quelli protetti. Viene anche eliminata la protezione DRM dai filmati venduti da EMI.

Jobs, presente in persona all’evento a ribadirre la rilevanza dell’annuncio, ha sottolineato la convenienza di questa soluzione per gli appassionati. La conferma è arrivata anche da Nicoli che ha citato gli esperimenti svolti da EMI nei mesi passati nel corso dei quali la gente si è detta disponibile a pagare di più per avere l’opportunità  di gestire la musica ovunque e senza restrizioni.

“Ci guadagnano tutti – ha detto Jobs – noi, le case discografiche e i consumatori. Per questo invitiamo anche le altre case discografiche a partecipare a questa iniziativa”. Tra le prime che potrebbero aderire ci sono le case indipendenti: “Entro fine anno prevediamo di avere 2,5 milioni di brani senza DRM su iTunes Store”, ha detto Jobs. Il Ceo di Apple, nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito all’annuncio, ha sottolineato, rispondendo ad alcune domande, come non ci sia alcun aumento di prezzo della musica: “solo canzoni che offrono una superiore flessibilità  d’ascolto cui corrisponde un aumento di prezzo, ma chi vuole può continuare a comprare la musica allo stesso prezzo di oggi”. E chi acquista la musica protetta può successivamente aggiornare alla musica senza DRM e di maggiore qualità  pagando la differenza di 30 centesimi.

Per quanto riguarda il ventilato accordo con i Beatles per la loro entrata sull’iTunes Music Store, ancora, dice Jobs, ci stanno lavorando. “Vorremmo sapere anche noi quando arriveranno”, ha detto Jobs. “Arriveranno presto”, ha fatto eco Nicoli.

Dell’argomento si discute su questa pagina del Forum di Macitynet.

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