Tutti in fila all’Apple Store della Quinta Strada. Non ci sarebbe neppure da annotare il formarsi di una coda presso il negozio più importante ed in vista di tutta New York, un luogo di riferimento quando si tratta di trovare qualche cosa di particolarmente nuovo tra quanto viene prodotto dalla Mela, se non accadesse che la coda di ieri sembra essere nata per un puro effetto psicologico. Presso il punto vendita, infatti, non era in atto alcun evento particolare, nessuna svendita, nessuna novità .
L’aggregarsi della fila (qui le foto di Engadget) nei pressi del cubo in cristallo è stato notato da alcuni passanti e successivamente da giornalisti a metà mattinata, nel corso della giornata di ieri. In breve si erano collocate uno dietro l’altro almeno una sessantina di persone in attesa di entrare nel negozio. L’evento è assolutamente eccezionale perché il negozio della Quinta Strada è aperto 24 ore su 24 e la gente può entrare quando desidera, anche alle quattro del mattino. Visto che nelle passate settimane non è mai accaduto nulla del genere e visto che i membri del gruppo Improv Everywhere (una sorta di associazione solita inventare dal nulla eventi originali) hanno negato ogni coinvolgimento, è stato naturale investigare presso gli stessi partecipanti alla coda le ragioni della loro attesa. Incredibilmente la maggior parte delle persone in attesa non sapeva spiegare con precisione perché era lì; qualcuno ha detto di voler comprare un iPhone 3G, un prodotto che non esiste ancora né è stato annunciato.
A fronte di tutto questo viene naturale pensare ad un semplice, per quanto pazzesco, effetto psicologico, il frutto di una suggestione collettiva determinata dalla sensazione che stesse per accadere qualche cosa, moltiplicata dalla percezione che la coscienza ha del marchio di Apple. L’ennesima dimostrazione dell’effetto persuasivo, quasi ipnotico che esercita sulla gente la società di Jobs capace di spingere a credere che vale la pena di aspettare in coda anche quando non si sa per che cosa, convinti che sarà sicuramente qualche cosa di eccezionale anche se, come ieri a New York, non ci sarebbe nulla, neppure di “normale”, per cui aspettare.