Non c’è stato alcun calo di ordinativi per quanto riguarda iPhone. A fornire l’informazione che contraddice quanto riportato da alcune fonti anonime nei giorni scorsi è il Digitimes, un periodico o line taiwanese. In base a quanto appreso dagli operatori del settore che operano in qualità di appaltatori e subappaltatori per la costruzione del telefono la quota programmata di iPhone è stata mantenuta.
Il Digitimes, solitamente non molto preciso quando si tratta di informazioni sul futuro dei prodotti Apple, viene al contrario ritenuto da alcune fonti del mondo dell’industria un riferimento affidabile per quanto concerne l’universo dei componenti e dei semiconduttori di cui la maggior parte ha origine proprio a Taiwan.
Se davvero Apple avesse disposto un dimezzamento della produzione di iPhone da 8 a 4 milioni chi costruisce i chip non potrebbe non saperlo, anzi si ritroverebbe con una bella patata bollente da gestire visto che questo tipo di contratti vanno in esecuzione per quanto riguarda le linee di assemblaggio ben prima che i prodotti finiti, siano essi i telefoni veri e proprio che le componenti singole, arrivino nelle mani di chi li deve utilizzare. In pratica se le voci dei giorni scorsi fossero vere, qualche fornitore di Apple si ritroverebbe per le mani materiale per costruire qualche milione di processori che di cui non saprebbe che farsene, con un conseguente piccolo terremoto nei prezzi.
Ricordiamo che l’indiscrezione su una riduzione degli ordinativi di iPhone ha determinato un calo delle azioni Apple di quasi il 7%. Nonostante la società di analisi presunta fonte della notizia abbia poi smentito di avere mai redatto un simile rapporto, le azioni di Apple hanno recuperato ben poco del terreno perduto.