Avete ardentemente sperato che il cubo in cristallo in piazza Duomo potesse essere realizzato? Speravate che la luce del progresso illuminasse gli oscurantisti che negano l’apparizione di un simile prodigio ai piedi (o sul retro) del cavallo di Vittorio Emanuele II? O magari volete semplicemente capire come potrebbe apparire la struttura hi-tech in metallo e vetro in una delle piazze più famose in Italia? Macitynet vi offre questa possibilità.
Il merito è del nostro amico e collaboratore Maurizio Tomè, un sognatore come tanti, solo un pochino più esperto nell’uso di Photoshop della media che ci fornisce la possibilità di dare uno sguardo virtuale alla piazza che mai vedremo. L’effetto che si ricava dall’operazione non lascia indifferenti, che poi sia anche bello è questione di gusti e lo lasciamo al vostro giudizio e magari anche a qualcuno degli esperti di Palazzo Marino che a costo zero hanno una simulazione di come sarebbe la piazza con un tocco “melesco”, ovviamente al netto del bombardamento dei piccioni i cui perniciosi effetti non sono previsti nell’alata ed eterea creazione del nostro Maurizio. Il Cubo una volta tradotto nella realtà potrebbe, molto più prosaicamente, costringere Apple ad intaccare seriamente gli investimenti a breve termine e in liquidità per lavare costantemente il cubo oppure ad inventare qualche cosa di più innovativo che costringa i (non sempre) simpatici pennuti alla continenza intestinale. E non è detto che il mondo non sarà a quel punto meno riconoscente di quanto non lo sia stato per il fatto che “Apple ha dato il via alla rivoluzione del personal computer negli anni ‘70, con Apple II, e lo ha reinventato un decennio più tardi, con l’introduzione del Macintosh”