Worm all’assalto. Più di 700 computer dell’Università dello Utah, si presume tutti Windows, sono stati infettati dal worm Conficker, fino a questo momento il protagonista di queste ultime settimane per quanto riguarda il mondo del malware.
Secondo le notizie provenienti dagli Usa, soprattutto dall’agenzia Associated Press, insieme all’università mormone sono stati colpiti anche tre ospedali, la scuola medica, la farmacia, il college di medicina e la struttura delle infermiere. Fortunatamente, i dati dei pazienti non sono stati toccati.
Lo scenario he si delinea con un certo ritardo causa il ponte pasquale riporta gli sforzi del personale It per cercare di contenere il contagio. Non si tratta tuttavia dell’unica chance di essere a rischi informatico negli Usa, comunque, e non ci si riferisce solo agli innumerevoli virus, worm e malware per Windows in circolazione nella rete.
Secondo una serie di report usciti nelle ultime settimane e la cui validità deve essere ancora confermata, ci sono forti rischi per le infrastrutture critiche americane a causa di una serie di infiltrazioni software illecite provenienti da non meglio identificati hacker asiatici, probabilmente – secondo le ricostruzioni della stampa e della intelligence Usa – al soldi di Pechino e di altri regimi dell’area. Il rischio di un attacco alle infrastrutture critiche altamente digitalizzate – si pensi ai software e sistemi che fanno funzionare la rete elettrica, le centrali energetiche, quelle dell’acqua, del gas e via dicendo – è da tempo paventato dagli esperti di sicurezza statunitensi e del resto del mondo.
Un attacco a queste infrastrutture sarebbe infatti “l’Apocalisse” in termini di funzionamento di tutte quelle reti ed apparati a cui la vita moderna ci ha abituato, che diamo per scontati e soprattutto che non sapremmo come sostituire in caso venissero a mancare.