Uno dei punti di forza di Mac Os X è la capacità di automatizzare e semplificare, rendendole comprensibili, molte delle attività di gestione del sistema operativo che in altri “mondi” concorrenti sono un vero e proprio dramma. Questo vale soprattutto grazie al meccanismo di aggiornamento del sistema conosciuto come “Aggiornamento software”, che si può gestire manualmente (sia dal menu mela in alto a sinistra che dalle preferenze di sistema) che automaticamente. Vediamo di capire come funziona in maniera automatica per gestirlo meglio.
La chiave è comprendere le variabili in campo: si può ordinare ad Aggiornamento software di scaricare in background gli eventuali aggiornamenti trovati (sia del sistema operativo, spesso molto corporsi, che di sicurezza o delle applicazioni di Apple, ogni tanto anche in quest’ultimo caso aggiornamenti molto corposi) e addirittura di procedere per periodi di tempo predeterminati: ogni giorno, settimana o mese.
Ma quando ricorrono questi controlli giornalieri, settimanali e mensili? Oltretutto, se ci si connette solo saltuariamente (ad esempio utilizzando una chiavetta Usb per Internet) e ci si dimentica di fare l’aggiornamento manualmente, è possibile che la versione settimanale o mensile, ma anche la giornaliera siano “fuori orario” rispetto alle nostre abitudini o necessità di connessione, e quindi che ci si trovi per lungo tempo senza il software in ordine oppure costretti a fare un unico aggiornamento collettivo dopo molte settimane, che può essere di lunghezza estenuante.
La regola è semplice: Aggiornamento software controlla di nuovo esattamente alla stessa ora dopo l’ultimo controllo previsto. Cioè, alle 11 di ogni mattina se il controllo è giornaliero ed è stato effettuato a quell’ora la prima volta, oppure alle 11 di mattina dello stesso giorno della settimana o del mese (oppure dell’ultimo giorno utile del mese nel caso di giorni non presenti in tutti i dodici mesi, come il 29, 30 e 31). Se si effettua manualmente il controllo, si regola automaticamente il momento in cui Mac Os X effettuerà il prossimo controllo.
Se il proprio Mac è spesso accesso e collegato in rete e si vuole minimizzare il rischio che occupi banda (e processore, anche se è un impiego minimo in questo caso) scaricando gli aggiornamenti, basta effettuare un aggiornamento notturno ad esempio alle 2 di notte e da quel momento in poi tutto si svolgerà a quell’ora.
Ma se pensate che le 2 di notte siano un orario scomodo, per essere svegli e aspettare per effettuare l’aggiornamento, vi sbagliate. Basta un piccolo trucco: regolare da Preferenze di sistema l’orologio sull’orario voluto, disattivando la modalità di regolazione automatica con l’orologio di Apple via Internet. Chiudere Preferenze di sistema. Effettuare l’aggiornamento (magari attraverso il Menu Apple, oppure riaprendo e poi richiudendo sempre Preferenze di sistema). Riaprire Preferenze di sistema e rimettere a posto l’orario. Non occorre, se l’aggiornamento ha individuato qualcosa da scaricare, che si effettui il download, basta aspettare il risultato e poi chiudere l’applicazione.
Invece, per chi volesse editare direttamente il file plist di competenza, basta andare dentro la directory “segreta” ~/Library/Preferences/ByHost e aprire il file com.apple.scheduler.xxxxxxxxxxx.plist (le xxx coprono la stringa alfanumerica assegnata in maniera univoca a ciascuna macchina) e aprirlo con il Property List Editor degli strumenti per sviluppatori. Qui infatti esiste un campo “data” in cui settare il timer del controllo aggiornamenti. Il file si apre semplicemente cliccandolo. La modifica è raccomandata solo per gli utenti più esperti e come al solito Macity non si assume nessuna responsabilità per gli eventuali danni che possono essere causati direttamente o indirettamente.