Se un ministro di Giustizia, in una trasmissione televisiva, tira fuori il suo iPhone per leggere l’articolo di una legge, allora vuol dire che nelle mille aulee di tribunale del Paese avvocati, magistrati e pubblici ministeri sono autorizzati a fare lo stesso, anziché mettersi a scartabellare codici e raccolte normative.
Per questo, cogliendo l’occasione di mercato, il Gruppo Maggioli ha reso disponibile per iPhone e iPod touch un altro pacchetto di leggi raccolte in codici. Dopo aver pubblicato i primi cinque codici giuridici (codice civile, penale e rispettive procedure, più amministrativo), adesso è la volta del Codice della conciliazione e dell’arbitrato, del Codice tributario e della Raccolta delle leggi italiane.
Già questa è un “monstre” di 16mila documenti classificati in oltre novanta aree tematiche e consente un risparmio in termini di portabilità enorme. Certo, l’iPhone ha la prontezza degli aggiornamenti e la immediatezza della consultabilità, anche in modalità estemporanea, come ha dimostrato in un salotto televisivo il ministro Alfano. Però l’iPad è l’apparecchio che potrebbe davvero fare la differenza anche in questo settore particolare.
La consultabilità (e annotabilità) delle normative sul comodo e largo dispaly touch potrebbe diventare un requisito di fatto per chi si muoverà nelle aule di tribunale o negli uffici di consulenza legale (o semplicemente dovrà sostenere gli esami in università e prepararsi per i concorsi) nei prossimi mesi.
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