5 milioni di copie vendute, 110 milioni di dollari di fatturato e 66 milioni di profitto netto per Snow Leopard durante i circa 30 giorni che vanno da oggi alla fine del mese di settembre quando si chiuderà il trimestre fiscale di Apple. A leggere la sfera di cristallo (usando alcune stime che arrivano dal mercato) per il futuro commerciale di Snow Leopard è Gene Muster.
L’analista di Piper Jaffray ha basato le sue stime su un fatturato medio di circa 22 dollari per sistema operativo venduto (mediando fra versione prezzo pieno o up-to-date) e considerando un incremento di circa 0.05 dollari per le azioni Apple, guadagno che sarebbe però già stato previsto dagli investitori, a conoscenza del prezzo di Snow Leopard già da molte settimane.
Munster si lascia poi andare in un giudizio personale sull’aggiornamento di Mac OS X, che viene etichetatto come un update minore, trattandosi solo di un potenziamento di Leopard. La vera forza, però, di Snow Leopard risiederebbe nella tecnologia fresca e di ultima generazione che mira a far apparire antiquati Windows Vista ed XP.
L’obiettivo sarebbe dunque spingere l’utenza a passare dai sistemi operativi Microsoft Snow Leopard, ad un prezzo molto competitivo, piuttosto che aspettare Windows 7, una mossa già riuscita con Leopard che sottrasse diverse vendite a Windows Vista. Così, sempre seguendo la logica di Muster, Snow Leopard apporterà un notevole beneficio alle vendite dei Mac così come successe con il rilascio del predecessore.
Apple nel 2007 denunciò di avere venduto due milioni di Leopard in soli 4 giorni ma alla fine del trimestre le copie vendute furono 3,5 milioni, molto meno dei 5 milioni di Snow Leopard previsti da Munster.