Partita con l’obbiettivo di raccogliere 50mila dollari, si è conclusa a quota 610mila dollari. Tanto pagherà il misterioso a********s, quale miglior offerente, dell’asta per un caffè con Cook.
L’iniziativa, di cui abbiamo già riferito nei giorni scorsi, aveva finalità benefiche. Si tratta di una raccolta fondi a favore dell’RFK Center for Justice & Human Rights, realtà che si richiama ai valori di Robert Kennedy, candidato alla presidenza degli Stati Uniti ucciso appena dopo avere vinto le primarie del partito democratico e considerato da Tim Cook un eroe personale. Ad organizzarla è stata Charitybuzz, una società celebre per similari iniziative di impronta solidaristica in grado di suscitare scalpore, oltre che l’attenzione dei media. Nel caso del caffè con Cook è stata però superata ogni immaginazione sia per il numero dei partecipanti che per la soglia raggiunta; 605mila dollari sono di gran lunga la massima cifra mai raccolta per un simile evento e il doppio di tutto quel che sono state in grado di raccogliere le 118 aste a favore dell’RFK Center for Justice & Human Rights messe insieme.
L’asta era partita subuto fortissimo, raggiungendo in un paio di giorni quota 500mila dollari. gli organizzatori hanno dovuto a quel punto prendere provvedimenti per evitare truffe e millantatori, mettendo in atto un sistema di verifica dell’identitò dell’offerente e della sua effettiva capacità di spendere la cifra promessa. Questo ha rallentato considerevolemente i rilanci.
L’anonimo trionfatore avrà diritto a ben poco dal punto di vista materiale. Potrà andare lui, accompagnato da un amico, a Cupertino e sedersi alla caffetteria per discutere per una mezzoretta o forse un’ora, con Cook del più e del meno, presumibilmente del mondo della visione del CEO sul mondo del mobile, apprendendo poco più, e forse meno, di quel che l’amministratore delegato di solito dice nel corso di eventi pubblici con analisti e giornalisti. Moralmente si tratterà però di una sicura soddisfazione pagata però ad un prezzo d’affezione.