iAd “andrà in pezzi”, parola di Carol Bartz. La sentenza viene pronunciato a mezzo di agenzia, per la precisione usando il megafono di Reuters.
Secondo l’amministrore delegato di Yahoo!, a segnare la fine di iAD saranno gli inserzionisti che non potranno mai accettare, dice la Bartz, il totale controllo “jobsiano” che Apple applica ai messaggi pubblicitari della piattaforma nata dall’incorporazione di Quattro Wireless. E dire che secondo la stessa Bartz l’esperimento iAd è pur valido; quel che non funziona è, appunto, la stretta mortale applicata dalla filosofia di Apple sui messaggi che gli azionisti dovrebbero pubblicare sul network mobile di Cupertino. “IAD si dissolverà e fallirà”, dice la Bartz.
L’idea di Bartz, secondo coloro che la condividono, troverebbe riscontro nella faticosa partenza del network, che pare aver già incontrato significative reticenze da parte di alcuni inserzionisti, effettivamente poco entusiasti del processo di approvazione dei messaggi pubbliciatari, poco snello e non sufficientemente rapido rispetto agli standard odierni. Non si può però mancare di prendere nota del fatto che Yahoo! è impegnata nello stesso business in cui opera iAD e che, soprattutto, il principale alleato del colosso di Internet in questo momento è Microsoft, come dire il nemico numero uno di Apple.