Niente più adeguamento dei prezzi per l’iTunes britannico. Apple non diminuirà i prezzi per conformarli a quelli degli altri negozi di musica digitale in Europa. La decisione è stata comunicata oggi da un portavoce della società i Cupertio e riportata dalla BBC.
La scelta solo apparentemente contravviene alle decisioni assunte ed annunciate qualche mese fa quando, anche su pressione di alcune associazioni di consumatori britanniche, la Mela aveva fatto sapere che avrebbe riallineato i costi della musica venduta sull’iTunes locale. Il passo indietro, infatti, è frutto della discesa del valore della Sterlina nei confronti dell’Euro. Il prezzo di 79 penny, costo di una singola canzone, è oggi pari a 99 centesimi di euro il dieci per cento in meno rispetto a sei mesi fa quando venne assunta la decisione di ribassare a 74 penny il costo delle canzoni. E 99 centesimi, guarda caso, è proprio il costo di una canzone di tutto (o quasi) il resto d’Europa.
Apple al momento dell’annuncio della riduzione di costo aveva lanciato qualche proclama bellicoso, facendo sapere che avrebbe provveduto a ridurre il costo in ossequio alle norme della Comunità , ma si sarebbe riservata di rivalersi sulle case discografiche cui veniva, in sostanza, attribuita la colpa del differenziale di prezzo rispetto al resto del mercato comune. Sia Apple che le case discografiche, dunque, dovrebbero avere assunto con un certo sollievo la fluttuazione nel cambio che non le costringe a rinegoziare gli accordi sul prezzo all’ingrosso delle canzoni.
Ora resta da vedere che accadrà in futuro. Ad esempio se il valore della sterlina scenderà ancora Apple ribasserà il costo delle canzoni altrove in Europa? E se la valuta del Regno Unito dovesse rafforzarsi arriverà l’atteso taglio al prezzo delle canzoni?