Cambiano i paradigmi tecnologici e contemporaneamente cambiano anche i paradigmi aziendali. Il risultato? Una “tempesta perfetta” che consente ad iPad di diventare un oggetto molto interessante per la forza lavoro sul campo. Come molti lettori di Macity avevano suggerito e in un modo per adesso parziale ma che, più avanti, avrà sicuramente risvolti molto interessanti.
Prima di vedere come mai iPad è così interessante, bisogna fare una considerazione. Il settore della business intelligence è uno dei più strategici in questo momento. Nato negli anni Cinquanta-Sessanta, è diventato operativo da un decennio e adesso sta vedendo in azienda il suo momento di gloria. Serve a organizzare su un “cruscotto” i dati salienti della vita dell’impresa, alimentati in tempo reale dai vari database e sistemi gestionali, per consentire ai manager di essere sempre aggiornati in maniera efficace su cosa sta succedendo, per poter prendere decisioni strategiche nelle migliori condizioni possibili.
L’evoluzione del mercato ha però cambiato, in questi ultimi mesi, uno dei paradigmi della BI. Infatti, più che ai manager al vertice dell’azienda, adesso la business intelligence viene considerata uno strumento indispensabile per chi si muove sul territorio. Non più in una chiave strategica, ma in una chiave tattica. Dato che la forza vendita ha sempre più autonomia e capacità di interpretare le richieste dei clienti cercando di farle funzionare all’interno dell’azienda, uno strumento di BI efficace permette di avere informazioni molto più avanzate che non semplicemente un catalogo vendite da sbandierare sotto il naso del cliente e una formula stile Excel per calcolare lo scontro. Servono informazioni strategiche (storico degli ordini del cliente e sua liquidità, altri dati congiunturali, informazioni supplementari) per poter dare il meglio.
Nasce allora una nuova ondata di software per la BI in mobilità, e insieme a questa arriva iPad. C’è voluto molto poco perché i due fattori si incrociassero e nascessero delle applicazioni per iPad che hanno la funzione di fare da client di sistemi complessi di BI nei server di azienda. E che quindi fanno semplicemente “visualizzare” tramite Internet l’insieme di dati che, in maniera straordinariamente efficace e convincente, l’iPad permette di mostrare.
Sei addirittura sono gli esempi sul mercato, appena arrivati o in dirittura finale con l’approvazione di Apple per l’App store già in tasca: QlikView di QlikTech, iTop della danese Targit, Roambi Visualizer di MeLLmo, e poi ancora in dirittura di arrivo: Sketch Reports di SketchMD, che mostrerà reportistica proveniente da server Microsoft (tramite il servizio Microsoft Reporting Services); infine iAnalytic di Muchbetter che farà lo stesso con i dati provenienti dalle basi di SAP e di Salesforce.com; infine Leapfactor, capace di aggregare vari tipi di dati aziendali da fonti differenti per mostrare aspetti più finanziari come KPI e financial statements.