L’olandese All About Phones riporta che un Tribunale dell’Aja, nei Paesi Bassi, si è pronunciato a favore di Samsung in una causa nella quale erano contestati alcuni brevetti concernenti tecnologie 3G.
Apple dovrà risarcire il colosso sudcoreano per violazioni riguardanti il brevetto EP1188269; tuttavia, essendo per questo prevista una licenza FRAND (fair, reasonable and non discriminatory) vi è l’obbligo di cedere in licenza a qualsiasi società che lo richieda l’utilizzo di brevetti e tecnologie considerate standard di settore per le telecomunicazioni. Samsung non può dunque chiedere il divieto di commercializzazione dei prodotti interessati (iPhone 3G, 3GS, 4 e iPad 1 e 2, dispositivi che usano la vecchia baseband e non la nuova di Qualcomm).
La casa coreana è ovviamente soddisfatta della decisione e in un comunicato stampa prontamente diramato si legge: “Samsung si compiace della decisione del tribunale a L’Aia, a conferma ancora una volta che Apple fa uso gratuito delle nostre innovazioni tecnologiche. In accordo con questa deposizione, otterremo un risarcimento adeguato per quanto Apple e i suoi prodotti hanno generato”.
Il blogger esperto di questioni legali Florian Mueller nota come questa sia la prima vittoria per Samsung e che, possedendo la casa sud-coreana almeno 100.000 brevetti era inevitabile che alla fine una qualche vittoria arrivasse. “Guardando in modo più ampio il contenzioso”, aggiunge Mueller, vi sono più di 50 denunce in dieci diversi paesi e quattro continenti e l’impatto di questa sentenza è trascurabile (per usare un eufemismo)”. Per Mueller i soldi che guadagnerà Samsung basteranno a malapena a compensare quanto questa ha speso finora in spese legali per la causa.
Samsung ha in perso in Olanda le battaglie su quattro brevetti-chiave e la Corte ha già stabilito che non ha diritto a provvedimenti ingiuntivi nei confronti di Apple (ciò che Samsung avrebbe voluto ottenere per creare un precedente da sfruttare a livello mondiale). La vittoria di oggi è puramente simbolica secondo Mueller e non comporta alcun vantaggio nei confronti di Apple.
[A cura di Mauro Notarianni]