Oggigiorno per una startup cimentarsi nel indicizzazione delle rete è un’impresa titanica. Molti hanno tentato di insinuarsi fra i colossi che si spartiscono il Web, fino ad ora fallendo in maniera evidente. Fra i flop più famosi ricordiamo Wikia Search (il search engine di Wikipedia) e l’ormai dimenticato Cuil.
E’ la volta di Blekko, motore di ricerca in fase di sviluppo da diversi mesi e giunto ora alla versione beta. Per emergere ovviamente è necessaria una caratteristica distintiva, qualcosa che non lo renda una semplice copia di Google, Yahoo e Bing.
La particolarità è l’utilizzo degli “slashtag”; le barre vengono utilizzate per perfezionare le ricerche e quindi offrire risultati ristetti e più puntuali. Ad ogni slashtag sono associati degli specifici siti: ad esempio a “/tecnologia” sono associati tutti i siti che trattano di tecnologia. Gli slashtag sono sia personalizzabili dall’utente, sia condivisibili con gli altri user, sia disponibili di default, impostati da Blekko.
Basteranno gli slashtag a fare emergere Blekko? sicuramente l’intuizione c’è, semplice, innovativa e funzionale; ma potrebbe non essere sufficiente. Al momento Blekko è disponibile solo in versione beta su invito privato.