The “hell froze over”, direbbe Jobs. Il ghiaccio all’inferno, spesso citato dal Ceo quando vuole descrivere un fatto inatteso ed eccezionale e addirittura contrario alla logica, nel caso specifico è la ricerca da parte di Rim di ingegneri in grado di programmare per iPhone.
Che la multinazionale canadese che detiene una posizione di rilievo sui dispositivi telefonici professionali ed è di fatto il principale concorrente di iPhone sia alla ricerca di personale in grado di creare programmi per il cellulare della Mela lo si apprende da AppleInsider secondo cui le procedure di reclutamento sarebbero iniziate in gran segreto. Questo non avrebbe impedito al sito dedito alle indiscrezioni di apprendere che i requisiti richiesti sono l’esperienza nello sviluppo Mac, i linguaggi Cocoa e Objective C, dimestichezza con l’interfaccia utente. Tra le altre conoscenze richieste ai candidati l’esperienza relativa al Web con Javascript e XML, infine famigliarità con i servizi di sincronizzazione del Mac e la comunicazione via USB e Bluetooth.
Se l’indiscrezione dovesse dimostrarsi vera getterebbe più di un interrogativo sulle reali intenzioni del colosso canadese: continuare sulla strada attuale presentando l’atteso BlackBerry 3G con funzionalità touch e multimediali, per cercare di schiacciare iPhone, oppure creare tutti i presupposti hardware e software per rendere disponibile l’apprezzata e diffusa tecnologia RIM push email anche per iPhone?
L’ipotesi di una versione del software Rim per iPhone potrebbe non essere del tutto peregrina. La società di Waterloo ha già stretto alleanze con Microsoft e con Palm per creare versioni del suo software server per abilitare anche hardware non Blackberry ad accedere ai servizi che l’hanno resa famosa. Chissà che oltre che un iPhone 2.0 con supporto Microsoft Exchange non sia possibile vedere anche un iPhone con supporto a BlackBerry Enterprise Server. In fondo, come hanno avuto modo di spiegare più volte Balsille e Lazaridis, i due capi e fondatori di Rim, l’obbiettivo remoto diventerà sempre meno quello di imporre il proprio hardware e sempre più quello di vendere servizi e software a valore aggiunto, creando una strategia globale con alleanze diversificate. Non è detto che servire anche i clienti di iPhone (e le aziende che decideranno di adottarlo) vendendo loro software e servizi non possa fare al caso e produrre fatturato quando vendere cellulari intelligenti.