Se facessero una classifica delle aziende con la maggior capitalizzazione di mercato in borsa (cioè il valore complessivo delle azioni ottenuto moltiplicando il prezzo di quotazione per il numero di cedole esistenti), Apple sarebbe sempre più vicina alla vetta. E nel settore tecnologico, l’avrebbe già raggiunta o quasi.
Ieri infatti Apple ha toccato quota 148 miliardi di dollari, superando anche Google, che è “ferma” a 143 miliardi. Cifre da capogiro (sono più di tre manovre di aggiustamento dei conti pubblici del nostro paese) ma che rendono l’idea di quanto sia grande l’azienda, nonostante la crisi.
Alla multinazionale di Cupertino non si ha notizia di festeggiamenti particolari, però questa notizia finanziaria è solo l’ultima di una lunga serie. Apple ha infatti già superato Dell (valore attuale “sprofondato” a 27 miliardi), Hp (che vale circa 105 miliardi) e altri colossi della Silicon Valley e del mondo tecnologico come Cisco (123,6 miliardi), Nokia (vale 48,9 miliardi) e Motorola (vale 16,23 miliardi).
Resiste invece Ibm, che vale 156 miliardi di dollari, con la quale Apple “gioca” da tempo al sorpasso a seconda degli andamenti del prezzo dei rispettivi titoli. Un mese è l’una a guidare, un mese l’altra. Ancora inarrivabile invece è Microsoft: il colosso di Redmond pesa adesso per quasi 210 miliardi di dollari. Ma non è detto che il prezzo delle sue azioni non si possa abbassare, consentendo ad Apple di passare in vantaggio.
Il sorpasso di Google è invece significativo in questa fase del mercato per il particolare valore che acquisisce. Google è una azienda giovane e nel pieno delle sue forze, mentre Apple è nella fase di transizione di questo suo secondo Rinascimento dovuto a Steve Jobs e adesso al suo management sempre più equilibrato ed efficace. Con tutta l’enfasi che i mercati stanno mettendo sul Web 2.0 e l’importanza delle aziende “leggere”, tutte nella nuvola del cloud computing, il fatto che Apple sorpassi il giovane campione storico di questo mondo è un segnale importante e che non manca di far riflettere molti analisti e investitori.