I cinque negozi più importanti della catena Apple forniscono il 13% del totale del fatturato dell’intera catena retail. Questo quanto si apprende da un articolo, molto dettaglio, pubblicato da AppleInsider che spiega diversi segreti del business dei negozi di Cupertino.
L’aspetto più rilevante è proprio la rilevanza che hanno i cinque punti vendita maggiori: i due di New York, quello di Chicago e i due che si trovano sulla costa occidentale, quello di Los Angeles e quello di Chicago. Insieme questi negozi hanno generato durante il terzo trimestre 105 milioni di dollari l’anno, una buona fetta degli stimati 810 milioni prodotti dai 165 negozi che Apple ha in tutti gli Usa. Di questi più di 100 milioni di dollari di fatturato ben 45 sono prodotti dal negozio della Quinta Strada capace di vendere, secondo AppleInsider (che ha evidentemente attinto a fonti piuttosto ben informate), 5 Mac all’ora e un iPod ogni due minuti. Al secondo posto c’è il negozio di Prince Street, sempre a Manhattan che fattura circa 23 milioni. Paragonando i trimestri si nota che nel corso del 2006 il negozio di New York di Prince Street ha perso il 17% del fatturato mentre quello della Quinta Strada ha aumentato il fatturato del 15%, un chiaro segno dello spostamento della clientela da un punto all’altro della città .
Tra le altre notizie di un certo interesse i costi di marketing e pubblicità per i negozi di punta (10 milioni) e quelli di affitto (che vanno da 4 milioni a 33 milioni di dollari l’anno) e quelli di costruzione che hanno toccato i 12 milioni di dollari per il punto vendita di New York sulla Quinta Strada.
I negozi più importanti sembrano però esser poco capaci di attirare vendite di servizi a valore aggiunto quali i servizi AppleCare o .Mac; la media dei clienti che spendono una somma per questo tipo di servizi che include anche ProCare e OneToOne, sono il 64%, nell’intera catena, ma solo del 57% nei negozi di punta.
Apple ha già in programma quattro nuovi negozi ‘flagship’: Boston, Sydney, Glasgow e un terzo negozio a New York.