Un GPS nell’iPhone di seconda generazione? L’ipotesi, che percorre tutto il web, sembrerebbe essere trovare nuove conferme, almeno stando a GigaOM. L’influente e (solitamente) informato sito dedicato alla tecnologia cita a sostegno della sua tesi alcune fonti attendibili che indicano un elemento incontrovertibile: un contratto siglato con Broadcom per l’acquisto di chip per il posizionamento satellitare.
Broadcom è già un partner di lunga data di Apple; l’essersi assicurati la fornitura di chip GPS per un cliente come Apple sarebbe però in un tempo una novità e un importante conquista che mette a frutto l’acquisto di Global Locate, un società specializzata incorporata nell’estate dello scorso anno.
Difficile dare un voto alla consistenza dell’indiscrezione, ma l’impressione che Apple stia, se non altro, muovendo qualche pedina nel settore dei GPS giunge da riferimenti multipli nel firmware 2.0. La più evidente stata la scoperta di servizi di geotagging, ovvero di un sistema per marcare con la locazione in cui ci si trova una immagine. Questo servizio è basato, normalmente, su sistemi GPS e non può essere sfruttato utilizzato il rudimentale e poco preciso servizio che fa uso della triangolazione delle torri di telefoni cellulare.
Un altro elemento che concorre a lasciar intendere che Apple sta seriamente pensando ad un GPS per iPhone è il finanziamento ricevuto da iFund, il fondo di investimenti destinato a supportare le aziende che creano software per iPhone, di Pelago. La società di Seattle sviluppa un servizio di social networking “location based” denominato Whrrl che ha senso solo se il dispositivo in questione è dotato di un sistema di rilevamento satellitare della posizione.
Ma se le serie intenzioni di Apple nel settore dei GPS sono un dato concreto, resta da vedere se esse si concretizzeranno già nella imminente versione di iPhone o se, magari, Apple non sia intenzionata ad affidare le funzioni GPS ad un accessorio esterno confidando su terze parti. L’acquisto di chip cui fa cenno GigaOM, se verificato, lascerebbe intendere che Apple farà tutto in casa, ma anche qui non è detto che non si possa pensare ad un accessorio aggiuntivo basato, appunto, su chip Broadcom.