Apple ha acquisto la società di design di chip PA Semi. La conferma dell’incorporazione è stata data questa notte a Forbes dalla stessa Apple, interpellata per conoscere il fondamento ad alcune voci raccolte dalla rivista on line.
Semi PA possiede alcune interessanti tecnologie che permettono la realizzazione di processori a basso consumo. Fondata nel 2003 da un ex manager di Alpha e ARM (Dan Dobberpuhl) è nota nel mondo dell’IT per prodotti sofisticati basati su una architettura denominata Power Architecture, alla base dei vecchi Risc utilizzato da IBM e Motorola nei processori dei vecchi Mac. I processori di PA Semi sono in corso di consegna per le verifiche da parte di alcuni clienti selezionati tra cui, si vociferava qualche tempo fa, c’era anche la stessa Apple. Si era anche ipotizzato che PA Semi potesse essere il fornitore dei chip per i Mac, ma attualmente l’ipotesi più accreditata è che l’acquisto della società possa essere orientata ai dispositivi a basso consumo, tra cui ad esempio future generazioni di iPod o di iPhone.
L’obbiettivo sarebbe quello di costruire processori specificatamente studiati per le esigenze di Apple, basati su tecnologie ARM e differenziare in questo modo i futuri dispositivi a tasca della Mela. Non è neppure da escludere che i processori iper-efficienti di PA Semi siano destinati a macchine come un Tablet o un concorrente dei mini laptop che stano arrivano in questi mesi sul mercato. In questo senso Apple potrebbe rinunciare ai processori Atom di Intel che sarebbero stati, secondo molti osservatori, nel mirino di Cupertino, per affidarsi ad una soluzione casalinga. I processori di PA Semi, secondo alcune informazioni della stessa società , consumano tra i 5 e i 13 watt con velocità fino a 2 GHz.
Secondo fonti industriali ci vorrà almeno un anno prima che prodotti basati sul design di PA Semi siano sul mercato e possanoe essere usati da Apple.
Il valore dell’acquisizione non è noto, ma fonti vicine alla stessa PA Semi indicano in 248 milioni di dollari il valore della transazione. La firma del contratto, per la quale avrebbe spinto sia Jobs che Tony Fadell (a capo del gruppo iPod). Una curiosità : secondo Fortune le trattative si sarebbero svolte a casa di Steve Jobs.