Apple è in trattative con le principali etichette discografiche per estendere le funzioni di iTunes e di portarle sul cloud. Le indiscrezioni che trapelano dagli addetti ai lavori sono riportate dall’autorevole Bloomberg. Negli obiettivi della Mela ci sarebbero la memorizzazione sui server Apple di tutti i brani acquistati dagli utenti. Oltre alla funzione di backup che permetterebbe di recuperare i brani già acquistati in caso di guasti o perdite di dati, la conservazione sul cloud potrebbe essere sfruttata per rendere possibile il download dei brani acquistati su più dispositivi Apple. Un utente potrebbe così scaricare e riprodurre la propria musica digitale di iTunes su iPhone, iPod touch e iPad oltre che sul Mac, in pratica su tutti i dispositivi e i sistemi con accesso allo stesso account iTunes. In sostanza secondo i nuovi rumors Cupertino e le principali case discografiche sono in trattative per offrire un servizio iTunes basato sul cloud e più universale. Tra i nomi delle etichette vengono citati Vivendi, Sony Music, Warner Music e anche EMI.
Non è la prima volta che emergono rumors in questo senso, in particolare le indiscrezioni su un iTunes cloud sono in circolazione da oltre un anno, da quando Apple ha acquisito Lala.com. Quello che ora sembra diverso, almeno da quanto riportano le voci di corridoio, è la propensione verso l’accordo delle due parti. Fino a poco tempo fa infatti le case discografiche non sembravano molto disposte a concedere ad Apple nuovi servizi e funzioni: da tempo la posizione di forza di Cupertino nel mondo della musica era vista come ingombrante e ha spinto le etichette discografiche a ricercare e sostenere altri partner. Ora i nuovi dati dal mercato della musica continuano a segnare una stagnazione delle vendite in digitale, si stima che nel 2010 la crescita sia stata dell’1%, una percentuale che non è in grado di compensare il declino cronico delle vendite dei CD audio, in diminuzione del 12,7% nel 2010 secondo Nielsen. Così una ulteriore spinta tra etichette e il leader delle vendite in digitale sarebbe ora ben vista da entrambe le parti per contrastare il successo dei servizi di musica streaming gratuiti.