Apple viola le leggi antitrust europee? La domanda è sul tavolo del commissario Almunia che avrebbe iniziato le procedure preliminari per verificare i termini dei contratti che Cupertino ha stipulato con alcuni operatori mobili del Vecchio Continente. La vicenda sarebbe partita da accuse che arrivano dal mercato francese ma, dice il New York Times che ha un articolo in proposito, il caso potrebbe estendersi ad altri paesi, dove la situazione sarebbe simile.
Le accuse specifiche non sono note, né si conosce quanti siano gli operatori mobili che l’Ue sarebbe intenzionata a contattare per comprendere se e come Apple ha violato le norme per la libera concorrenza. Quel che è in discussione, comunque, sono alcune delle clausole fatte firmare da Cupertino che riguardano l’obbligo di acquisto di quantitativi prefissati di iPhone, i costi e i commi diversificati e applicati a seconda del numero di abbonati e delle percentuali di mercato e la politica di far pagare agli operatori mobili i telefoni che hanno prenotato, indipendentemente dal fatto che li abbiano venduti oppure no. Apple imporrebbe ai suoi partner anche una spesa per la pubblicità TV e la promozione in genere dei suoi dispositivi e minaccerebbe di non concedere all’operatore il diritto di vendere iPhone se non rispetta il budget fissato. I costi di promozione e in visibilità pretesi da Apple, potrebbero obbligare alcuni degli operatori mobili a ridurre il budget per la promozione di altri dispositivi, mentre tutte le altre condizioni impedirebbero di fatto agli operatori mobili con meno disponibilità economiche e un ridotto numero di abbonati, di acquisire il diritto alla vendita di iPhone.
Al momento è difficile dire come si evolverà la situazione. L’antitrust europeo riceve decine di segnalazioni di violazioni della legge sulla concorrenza e non dà corso a tutte, ma di solito le aziende più importanti, come nota Stephen Kinsella un legale della Sidley Austin, uno studio di avvocati che ha seguito alcune delle più importanti cause antitrus, si fanno avanti solo quando hanno solidi argomenti, quelli richiesti dall’Ue per dare il via a un procedimento che serva a risolvere un problema reale.
