«Apple e Motorola usano questa causa e altre simili in corso in tutto il mondo come una strategia di business che sembra non avere fine. Questo non è l’uso corretto di questa corte» l’ha dichiarato Robert Scola, giudice distrettuale di Miami nell’ultima udienza svoltasi ieri sulla causa avviata nel 2010 che vede Apple e Motorola contrapposte per diritti e brevetti su tecnologie mobile. Nel corso dei mesi e degli anni la diatriba legale è andata via via complicandosi grazie alle numerose inclusioni effettuate da ambo le parti. La querelle, inizialmente mirata a un numero ristretto di brevetti e tecnologie, è così arrivata ora a includere ben 180 reclami riguardanti 10 brevetti e la disputa di oltre 100 termini. Ricordiamo che nel frattempo la divisione Motorola Mobility è stata acquisita da Google, il cambio al vertice però non ha modificato la strategia che punta allo scontro in aula con Apple.
Lo sfinimento del giudice e il superamento del limite della sopportazione emergono da altre frasi rilasciate dal magistrato: «Senza un pizzico d’ironia le parti ora richiedono al giudice di risolvere un pasticcio che hanno generato tenendo un’udienza per ridurre le dimensioni e la complessità del caso. La Corte rifiuta questa proposta».
Così il giudice ha rifiutato la proposta dei legali di Apple e Motorola e a sua volta ha assegnato questo compito alle due parti concedendo loro 4 mesi di tempo, fino al 20 settembre, data programmata per la prossima udienza sul caso. Scola avvisa: se Apple e Motorola non saranno in grado di restringere il dibattito e lo scopo del contenzioso entro il termine stabilito, la causa sarà sospesa per tutto il tempo necessario perché il giudice e la corte possano semplificare la questione direttamente, minacciando così un prolungamento se non indefinito certo lungo e imprevedibile per una sentenza.