Nel bilancio di Apple pesano sempre più le percentuali di ricavi e profitti generati fuori dagli Stati Uniti. Nel 2010 il 56% delle vendite di Cupertino proviene dai mercati esteri mentre il 44% dagli USA: cinque anni fa il 59% dei ricavi era generato in USA. A partire dai dati raccolti da Capital IQ una interessante analisi realizzata dal sito The MotleyFool illustra il profondo cambiamento dell’importanza dei mercati esteri nel bilancio di Cupertino rispetto al mercato USA, rimasto per anni fin dalla nascita di Apple lo sbocco principale dei prodotti della Mela.
Ora, dati di bilancio 2010, i profitti di Apple derivano in percentuali quasi identiche dagli USA e dell’Europa: entrambe le zone generano infatti il 37% dei profitti. Il 18% è ottenuto in Asia e nel Pacifico mentre il Giappone conta da solo per il 9% dei profitti. Dal confronto dei dati di bilancio e dal peso dei vari mercati nel mondo tra il 2005 e il 2010 emerge una crescita costante dell’importanza dei mercati esteri: questa sarà prevedibilmente la tendenza nei prossimi anni. Nel 2010 le vendite a livello internazionale sono cresciute del 78% mentre negli USA la crescita dei ricavi è stata del 28%. Nei prossimi anni questa tendenza assumerà una importanza ancora più rilevante: Apple ha compiuto da poco i primi passi in Cina mentre ampi margini di crescita sono anche previsti per l’area Asia-Pacifico.