Un contabile specializzato in start-up, un disoccupato appassionato di videogiochi, un assicuratore e ancora il direttore di un negozio di ciclismo. Sono questi alcuni dei profili selezionati ieri dal giudice e dal tribunale di San Jose nel corso della prima giornata di lavori del processo Apple contro Samsung. Da una quarantina di persone candidate per far parte della giuria sono stati selezionati 7 uomini e 3 donne attraverso un attento processo di screening basato su domande specifiche.
Il questionario comprendeva domande circa la scelta del telefono cellulare, eventuali collegamenti con Samsung, Apple ma anche con Google o Motorola, l’eventuale possesso di azioni di una di queste società o la conoscenza diretta di persone che vi lavorano, ma anche domande più generiche, per esempio come la crisi economica ha influenzato il proprio stile di vita.
Così sono stati esclusi dalla scelta un dipendente di Apple ma anche un dipendente di Google, che pur non essendo parte in causa è ovviamente interessata all’esito della diatriba. Esclusi anche una persona che ha depositato 120 brevetti e un altra che ha paragonato la guerra Apple-Samsung a quella Apple-Microsoft degli anni ’80-’90. L’obiettivo della corte è stato quello di escludere persone più o meno direttamente interessate a una delle due parti, una missione non semplicissima considerando che le sedi di Apple e Google si trovano a pochi chilometri di distanza dal tribunale di San Jose.
Nelle prossime ore, oggi, per la seconda giornata di lavori è in programma l’audizione dei legali delle due parti. Il tribunale distrettuale è già stato preso d’assalto da media, giornalisti e semplici curiosi per quello che è già stato definito come uno dei più importanti processi relativo a brevetti e proprietà intellettuali degli ultimi anni.