Cinque mesi per arrivare a 10mila applicazioni, solo due per raddoppiare la già incredibile cifra. Ecco racchiusi in poche cifre i dati essenziali di un successo incredibile, quello di App Store.
Quota 20mila viene certificata da Apptism, un sito che tiene traccia di tutti i programmi rilasciati sullo store dedicato ad iPhone e iPod touch e che proprio questa sera, ora italiana, ha riportato il superamento della fatidica soglia. Quota 10mila era stata annunciata con una pubblicità il 6 dicembre. Il 16 gennaio, sempre con un annuncio pubblicitario e una grafica sul suo sito, Apple diceva di avere toccato quota 15mila.
Anche se probabilmente il numero di applicazioni realmente disponibili è leggermente inferiore (un certo numero di programmi viene rilasciato e poi ritirato) e la cifra effettiva di 20mila programmi disponibili è distante ancora qualche giorno o forse qualche ora, resta del tutto stupefacente il ritmo con cui quella che a prima vista pareva solo un’iniziativa collaterale (non va dimenticato che inizialmente Apple era stata molto restia ad aprire iPhone ad applicazioni di terze parti) ha preso velocità .
Il successo è dovuto sia alla intelligenza con cui Apple ha operato per creare l’ecosistema a supporto degli sviluppatori, sia alla semplicità del sistema di acquisto e distribuzione (sui due fronti, sviluppatori e clienti), sia all’enorme numero di dispositivi acquistati che hanno creato condizioni incentivanti economicamente per chi crea programmi per iPhone. Ogni settimana si legge di programmatori che avuta una idea geniale o semplicemente accattivante anche se non del tutto utile, portano a casa centinaia di migliaia di dollari con assai poche preoccupazioni e investimenti molto bassi.
Che il sistema iPhone oramai si regga per la perfetta sinergia tra hardware e software lo certificano tutti gli analisti. La stessa Apple ha posto in pubblicità e annunci Web grande enfasi su App Store e anche i partner (come Tim ad esempio) concordano.
In molti hanno ipotizzato che la struttura di App Store possa essere clonata per futuri progetti ad esempio quello per il netbook che è sicuramente, al di là delle dichiarazioni di circostanza di Cupertino, nei piani di Apple. Se i numeri conseguiti fino ad oggi riusciranno ad essere replicati in questi futuri progetti, la Mela potrebbe avere trovato non solo una strada per fare molti soldi, ma anche quella della terza rivoluzione, dopo iPod e iPhone, in pochi anni.