I nuovi Kindle presentati ieri da Amazon, sfruttano un browser di nuova concezione denominato Silk. Come abbiamo già scritto ieri, questo browser funziona in contemporanea sia sul tablet dell’utente, sia sui server di Amazon: secondo i contenuti e le pagine da visualizzare il programma sceglie se gestire la visualizzazione sull’hardware del tablet oppure se riversare le operazioni sulla struttura cloud di Amazon tenendo conto di fattori quali: il traffico di rete, la complessità delle pagine da caricare e la presenza o meno di contenuti nella cache. Il “trucco” sfrutta i server aziendali, adattando ogni singolo elemento affinché il download possa essere ottimizzato, velocizzato e reso rapidissimo.
Una tipica pagina di CNN.com richiede l’accesso a 161 file presenti su 25 domini differenti e le pagine tipo di un sito web moderno richiedono l’accesso a una media di 80 file da 13 domini diversi. La latenza sulle connessioni wireless è elevata, nell’ordine di 100 millisecondi e servire alcune pagine richiede giri tortuosi, con meccanismi eseguibili in parallello solo in alcuni casi. Amazon si appoggia a dorsali internet nelle quali i tempi di latenza sono 5 millisecondi o meno, sfruttando CPU, capacità di storage e memorie molto più capaci e capienti di qualunque dispositivo mobile. La potenza e la velocità dei server consentono agli utenti finali di individuare e scaricare tutto il flusso necessario in un unico passaggio.
La struttura di Amazon, inoltre, è la stessa utilizzata da numerosi service provider e molti dei top site mondiali sono ospitati sui server EC2 dell’azienda: questo significa che in molti casi i tempi di accesso sono ancora inferiori, poiché il routing non ha bisogno di lasciare l’infrastruttura principale per servire le pagine web.
[A cura di Mauro Notarianni]