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Air France prima per le telefonate in volo

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Partirà  da Airfrance la prima telefonata cellulare da un aereo in volo. La compagnia francese ha infatti annunciato di essere pronta a dare il via, anche se ancora sperimentalmente, al servizio che abiliterà  tutti i passeggeri in possesso di un telefono telefono mobile ad utilizzarlo per parlare come ci si trovasse in strada, in auto e in ufficio mentre si vola a 10mila metri d’altezza dentro ad una carlinga di un aeroplano di linea.

L’esperimento comincerà  a luglio, sul primo (e per ora unico) aereo Air France dotato di picocella, un microripetitore per telefonia cellulare che copre unicamente la cabina. Il velivolo prescelto è un Airbus A318, un aereo a breve raggio che la compagnia di bandiera francese userà  per normali voli di linea. La sperimentazione partirà  già  a luglio e durerà  sei mesi, riferiscono i portavoce di Air France; durante i primi tre mesi sarà  possibile solo mandare SMS e usare dispositivi come il Blackberry per spedire email. Nel corso dei restanti tre mesi, ovvero da ottobre a dicembre, verranno anche abilitate le telefonate vere e proprie. Air France sottolinea che, come accennato, sarà  proprio da un suo volo che partiranno le prime chiamate in voce.

In effetti le società  interessate a quello che si prospetta come un business molto interessante, sono molte. Tra le altre si segnalano Emirates, Ryanair, Virgin Blue, Bmi e Quantas. Alcune di queste società  hanno annunciato di essere molto vicine a dare anch’esse al via alla sperimentazione ma fino ad oggi nessuna ha annunciato piani e tempi previsti per vere e proprie chiamate in voce. Altre stanno facendo pressione sulle rispettive autorità  nazionali che non hanno ancora concesso le necessarie autorizzazioni. Altre ancora infine, come la sopracitata Ryanair, che conta proprio sulle telefonate in volo per realizzare profitti extra da aggiungere alla tariffa low cost, avevano progetti precisi per l’anno in corso ma ora pensano di partire non prima della fine dell’anno.

L’uso di cellulari a bordo è un argomento controverso. Nonostante sia indubitabilmente un servizio interessante specie per gli uomini d’affari, diverse compagnie temono un degrado della qualità  della vita a bordo. Essere seduti vicino a qualcuno che per ore riceve telefonate, Sms ed email tutte segnalate da rumorsi avvisi e accompagnate da un chiacchiericcio costante, senza nessun posto dove rifugiarsi potrebbe accrescere il nervosismo e condurre addirittura a vere e proprie risse difficili da sedare da parte del personale di bordo. Per questo alcuni carrier anche molto importanti quali British Airways e Lufthansa restano per ora alla finestra. Negli Usa a dire stop alla sperimentazione sono per ora le autorità  che curano la sicurezza dei voli che dicono di non avere sufficienti elementi per giudicare se un cellulare usato in volo non faccia correre rischi alla rete cellulare di terra che potrebbe essere confusa dal segnale proveniente dall’alto.

Per ovviare a tutti questi problemi in Europa OnAir, una joint venture tra Airbus e Sita, ha predisposto apparecchiature molto sofisticate che offrono all’equipaggio pieno controllo sulle funzioni del sistema che può essere spento o acceso a seconda delle condizioni del volo e dei momenti (decollo,in crociera, in atterraggio), abilitato solo parzialmente (escludendo ad esempio le chiamate in voce) o istruito a limitare a poche unità  i cellulari abilitati in contemporanea. In pratica quando alla cella di bordo sono collegati quattro o cinque telefoni gli altri danno un segnale di rete occupata, il che limiterebbe significativamente il disturbo.

Un altro fattore che dovrebbe sconsigliare un uso intensivo del telefono in volo saranno i costi: fare una chiamata dovrebbe costare intorno ai due euro al minuto. Infine i rischi di confusione per il sistema terrestre dovrebbero essere eliminati dal fatto che la picocella catturerebbe tutti i segnali dei cellulari, riducendo la potenza di emissione e impedendo al segnale radio che parte dalla cabina di raggiungere la terra dove, registrandosi su più antenne (come accadrebbe in virtù dell’altitudine dell’emissione, cosa che non succede quando il telefono è usato al livello del mare) manderebbe in tilt il sistema.

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