Avete un Mac e per le più disparate ragioni avete necessità di ottemperare all’obbligo, previsto dal 2010, di inviare per via telematica all’Agenzia Dogane i modelli Intrastat per gli acquisti e cessioni intracomunitarie? Scordatevi di farlo utilizzando il sistema operativo del vostro computer perché la Pubblica Amministrazione non ve lo permetterà . Ma non solo non vi consentirà di usare il vostro sistema operativo, ma vi obbligherà ad acquistare una licenza di un sistema operativo proprietario: Windows.
A segnalare a Macitynet un caso che, a voler assumere un atteggiamento costruttivo, si può definire perlomeno discutibile è il nostro lettore Giuseppe Polli che opera professionalmente nel settore della consulenza e si è trovato di fronte a questa (non troppo) simpatica novità .
«Si tratta – ci dice il nostro lettore – di una operazione che va contro ogni logica di libera concorrenza sul mercato, perseguita da un’autorità governativa che per definizione dovrebbe restare neutrale nel settore delle dotazioni tecnologiche. Sviluppano un programma (denominato Intr@web) per presentare elenchi riepilogativi per la movimentazione di beni e servizi e ci obbligano a comprare un PC o una licenza Windows; l’obbligo deriva dal fatto che Intr@web è oggi l’unico sistema per adempiere a questo compito visto che è stata eliminata ogni altra possibilità , compresa quella cartacea».
Il programma per l’invio telematico dei modelli Intrastat era già attivo negli anni passati ma con il fatto che i modelli cartacei erano ancora il mezzo più diffuso non si precludeva a chi fosse in possesso di sistemi operativi non Windows di adempiere all’obbligo di legge il cui mancato invio comporta l’erogazione di pesanti sanzioni. I professonisti si auguravano che avendo reso obbligatorio l’invio telematico dei modelli, l’Agenzia delle Dogane predisponesse un software in ambiente Java, alla stessa stregua dell’Agenzia delle Entrate che mette a disposizione di utenti Windows, Linux e Macintosh i propri programmi per l’invio delle dichiarazioni fiscali «ma evidentemente – ci dice Giuseppe – le nostre speranze erano malriposte»
«Per l’agenzia – ci scrive ancora Giuseppe – chi non usa computer con Windows, un programma che, non va dimenticato, è sviluppato da un’azienda commerciale, non è uguale a chi lo usa; altrettanto evidentemente si ritiene un investimento economico a carico dei clienti più coerente che impegnarsi a creare un software agnostico dal punto di vista del sistema operativo e dell’hardware. Se vogliamo fare un confronto che tutti possono comprendere, sarebbe come se permanendo la possibilità di inviare una documentazione cartacea ci obbligassero a stampare il documento usando una specifica marca di carta o a portarlo a destinazione usando un’automobile di una certa marca. Mi chiedo se questo sia coerente con le norme che regolano la libera concorrenza»
La domanda è stata girata all’autorità garante della concorrenza e del mercato cui Giuseppe con una lettera chiede un intervento per far “cessare una evidente discriminazione commerciale nei confronti dell’Agenzia delle Dogane”; per ora dall’ufficio non è però giunta alcuna alcuna risposta.
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