La crisi colpisce anche Adobe. La società di San Josè, una delle realtà storicamente più floride della Silicon Valley nel campo del software, ha confermato ieri sera di non essere immune ai problemi che stanno colpendo i mercati internazionali, facendo sapere che il profitto e il fatturato per il trimestre appena concluso dovranno essere rivisti al ribasso.
Fornendo i dati provvisori Adobe ha indicato il fatturato tra i 915 e i 915 milioni di dollari, al di sotto dei 925-955 milioni di dollari che aveva stimato al momento di presentare le previsioni formali per i 90 giorni terminati al 28 novembre. Gli analisti aveva previsto un fatturato di 928 milioni di dollari. Ancora più basse sempre rispetto alla previsioni le stime per il trimestre in corso; Adobe pensa di fatturare tra 800 ed 850 milioni di dollari e non i 930 milioni di dollari previsti dagli osservatori del mercato.
Secondo Shantanu Narayen, a determinare la flessione c’è la tiepida accoglienza avuta per la CS4; solitamente il lancio del pacchetto determina una forte crescita del fatturato.
Per fare fronte alla situazione Adobe annuncia tagli al personale per un totale di 600 persone; si tratta di circa l’8% della forza lavoro dell’azienda.
Solo di ieri è la notizia della cancellazione dello stand al Macworld Expo di San Francisco, una decisione che aveva lasciato molti dubbi sulle sue reali ragioni. Ora, a fronte di quanto si è appreso dai vertici dell’azienda, la scelta di abbandonare la fiera nonostante si sia in presenza di un prodotto appena rilasciato (la CS4, appunto) e di un mercato di riferimento come quello Apple, pare trovare qualche spiegazione.
La comunicazione di Adobe, avvenuta a mercati chiusi, ha determinato una discesa del titolo nell’after market che al momento in cui scriviamo si aggira intorno al 10%.