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Adobe: le GPU non sono “la panacea della velocità “

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Russel Williams, software engineering di Adobe afferma che le potenti GPU presenti sulle schede video di ultima generazione non consentono ancora di incrementare in modo decisivo le performance di software come quelli presenti nell’ultima suite CS4. Le future versioni della Creative Suite si avvantaggeranno della presenza dei “motori” grafici paralleli presenti nei processori delle schede video ma non bisogna aspettarsi miracoli e performance così spettacolari come qualcuno vorrebbe far intendere. Il motivo principale non è la mancanza di capacità  d’elaborazione delle GPU ma, piuttosto, limitazioni dovute alla larghezza di banda nelle interconnessioni con il processore grafico. La larghezza di banda attuale consente di comunicare circa 600 MB/s ma per ottenere benefici effettivi con applicativi come Photoshop secondo lo sviluppatore sarebbe necessario avere a disposizione 3GB/s. Caricando troppo la GPU, ovvero, assegnandoli troppi task si rischiano effetti deludenti e potenziali perdite di performance.

In questo momento Adobe sta lavorando sul fronte della velocità  di ridisegno, operazione che richiede poca elaborazione da parte della GPU facendo compiere a quest’ultima operazioni che normalmente sono eseguite dal processore della macchina.

Williams ha accennato a due tecnologie che consentiranno di sfruttare intensamente la GPU: Larrabbee di Intel e OpenCL (Open Compute Library) di Apple in arrivo con il futuro Mac OS X “Snow Leopard”. Come facilmente intuibile, a detta di Williams entrambe permetteranno di ottenere miglioramenti nel rendering 2D/3D ma per ottenere miglioramenti rilevanti in termini di velocità  bisognerebbe interconnettere CPU e GPU (quello che sta facendo Intel con la tecnologia Nehalem).

Per Williams, l’OpenCL di Apple è “un buon approccio al problema” e permetterà  di “semplificare la vita degli sviluppatori”. Per quanto riguarda Larrabee, Adobe afferma di usare un approccio del tipo “aspettiamo e poi vediamo il da farsi”: non sono ancora chiari alcuni aspetti di quest’ultima tecnologia e in ogni caso non sarà  possibile sfruttarla prima del 2010.

Larrabee, lo ricordiamo, è un’architettura programmabile altamente parallela. Secondo quanto dichiarato da Intel è stata progettata per raggiungere prestazioni a livello di trilioni di operazioni in virgola mobile al secondo (Teraflop). Il sistema dovrebbe permettere di accelerare drasticamente applicazioni per l’elaborazione scientifica, il riconoscimento, il data mining, la sintesi, la virtualizzazione, l’analisi finanziaria e le applicazioni mediche. Nei piani di Intel, Larrabbee è inteso come approccio per creare software in grado di ottenere il massimo rendimento dalle decine, centinaia e migliaia di core su cui saranno basati i futuri computer.

A detta di Apple, OpenCL permetterà  di sfruttare “al meglio i numerosi gigaflop di potenza computazionale attualmente bloccati nell’unità  di elaborazione grafica” (GPU). Per la casa di Cupertino, “con velocità  che sfiorano i 1000 miliardi di operazioni al secondo, le GPU sono capaci di task ben più complessi che non disegnare semplicemente delle immagini”. Nelle future versioni di Xocde saranno presenti tool che permetteranno di appoggiarsi a OpenCL e sfruttare la potenza delle nuove CPU anche per l’elaborazione parallela e generica.

La bontà  dell’idea e del progetto OpenCL ha riscosso un grande supporto da parte dei grandi dell’industria che ha contribuito ad accelerare procedure e ratifiche, tra i nomi più importanti che supporteranno la tecnologia: Activision, Blizzard, AMD, Apple, ARM, Broadcom, Electronic Arts, IBM, Nokia, Nvidia, Samsung e anche Intel.

[A cura di Mauro Notarianni]

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