Gli arci-rivali di un tempo, i due giganti che hanno fatto la storia del Desktop Publishing prima e degli strumenti per la progettazione web poi, diventano una sola azienda con l’acquisizione di Macromedia da parte di Adobe.
La notizia, diffusa solo pochi minuti fa, è esplosa come una bomba, facendo seguito ad un comunicato ufficiale della stessa Adobe: “Annunciamo l’accordo definitivo per l’acquisto di Macromedia – si legge nel sito della società di San José – per un valore di 3,4 miliardi di dollari, tutti in scambio d’azioni. Ciascun azionista di Macromedia riceverà 0,69 azioni di Adobe, per un valore azionario di ciascuna azione Macromedia di 41,86$2”
Al di là dei dettagli tecnici sull’operazione, quel che interessa alla base degli utenti che usano le rispettive suite, è che la fusione porta alla creazione di un vero e proprio colosso del multimedia. Da una parte Adobe domina il settore del foto ritocco, dall’altra Macromedia è leader indiscusso dell’ambito Internet di cui costituisce, di fatto, un riferimento nell’ambito dell’interattività grazie a Flash e Shockwave e ai tool di programmazione e di creazione di pagine dinamiche. Non bisogna dimenticare neppure prodotti come Director MX 2004 e la serie di applicazioni server tra cui ColdFusion.
Macromedia da diverso tempo era al centro di voci su possibili acquisizioni. Tra i candidati a scalare la società di San Francisco c’é stata, a lungo, anche Microsoft.
Secondo quanto si apprende dai comunicati il management sarà saldamente nelle mani di Adobe. Chizen resterà CEO anche dopo la fusione, Murray Demo occuperà ancora la carica di CFO; John Warnock e Charles Geschke saranno ancora vicepresidenti del consiglio d’amministrazione. Le uniche presenze di Macromedia sono Rob Burgess, presidente del consiglio d’amministrazione che entrerà nel consiglio d’amministrazione della “nuova” Adobe, e Stephen Elop, attuale CEO di Macromedia, che assumerà la carica di presidente delle worldwide field operations.
L’acquisizione sarà completata definitivamente nell’autunno del 2005, dopo l’approvazione da parte degli azionisti.