Nella presentazione dei risultati fiscali del secondo trimestre di AT&T emerge appieno il ruolo decisivo di iPhone. Nel giro di pochi giorni, a partire dal lancio del 19 giugno fino alle fine del mese, l’operatore mobile che ha l’esclusiva di iPhone negli Stati Uniti ha attivato ben 2,4 milioni di iPhone di cui oltre un terzo del totale è rappresentato da nuovi clienti assoluti per l’operatore. In dettaglio ben 1,2milioni sono utenti che hanno stipulato un contratto di due anni: AT&T ha registrato profitti per 3,2 miliardi di dollari, in leggera flessione rispetto ai 3,77 miliardi per lo stesso periodo dell’anno scorso, mentre i ricavi sono di 30,73 miliaridi di dollari anche questi in leggera flessione, pari al -0,45%, ma superiori alle previsioni degli analisti.
I dirigenti dell’operatore hanno espresso la loro soddisfazione per i risultati conseguiti in un periodo difficile per l’economia. La flessione dei profitti è motivata dai consistenti costi affrontati da AT&T per sovvenzionare le vendite di iPhone: ricordiamo che per i clienti che sottoscrivono un abbonamento il prezzo del telefono è coperto in parte dall’operatore. Ciò nonostante e, anzi, proprio grazie ad iPhone il management di AT&T acquisisce nuovi clienti che provengono da altri operatori e allo stesso tempo si assicura un flusso costante di entrate, garantito per due anni da una clientela che genera molto più traffico voce e dati rispetto a qualsiasi altro smartphone o teleonino che sia. Una curiosità : un analista ha dichiarato a Reuters che senza iPhone AT&T avrebbe guadagnato il 25% in meno di nuovi clienti nel secondo trimestre rispetto al primo.