Google Chrome è spesso accusato di sfruttare in modo eccessivo la memoria RAM e di essere la fonte di problemi vari su macOS.
Un post sul blog di Morten Just, sviluppatore di Flotato (un’app macOS per creare versioni per dispositivi mobili di siti web), evidenzia i problemi con la memoria misurando la disparità nel consumo di memoria tra Safari e Chrome.
Per un primo test è stata predisposta una macchina virtuale con una installazione pulita di macOS e i due browser aperti con due pannelli con Twitter e Gmail. È stata catturata una istantanea 250 volte al secondo per verificare l’occupazione della memoria e l’utilizzo della CPU.
Nello scenario minimo di utilizzo, la media della memoria RAM usata da Chrome con due schede di Twitter è stata di 730 megabyte, un numero superiore di dieci volte rispetto ai 73 megabyte usati da Safari.
Con due schede aperte, l’uso della memoria da parte di Chrome arriva a 1 gigabyte al minuto, mentre con Safari rimane consistentemente al di sotto di 80 megabyte.
Anziché usare una macchina virtuale, per il secondo “stress test” lo sviluppatore ha provato a usare la sua installazione di macOS, aprendo 54 schede in ogni browser. Safari ha usato una media di 12 megabyte per scheda, mentre Chrome una media di 290 megabyte per scheda.
I vantaggi di Safari in termini di consumo di memoria sono evidenti; secondo lo sviluppatore, Google Chrome cerca di sfruttare maggiormente la RAM per consentire di gestire le schede aperte in modo veloce e reattivo, e la sua applicazione (una alternativa leggera a Chrome per creare app partendo da pagine web) usa ad ogni modo la memoria RAM in modo decisamente inferiore sia rispetto a Chrome, sia rispetto a Safari.
Con macOS Big Sur, Apple ha aggiornato Safari migliorando ulteriormente le performance e l’autonomia. Secondo Apple, Safari consente di ottenere fino a 1,5 ore di streaming video in più rispetto a Chrome e Firefox ed è in media il 50% più veloce di Chrome nel caricare i siti web visitati più spesso.