Apple vuole che gli utenti iPhone scattino foto migliori, soprattutto quando si tratta di inquadrare altri soggetti: per farlo potrebbe utilizzare le Memoji. Strano, per migliorare le foto di un soggetto reale, ne utilizzerebbe uno virtuale. Apple è nota per aver utilizzato la fotografia come punto di marketing per la sua gamma di iPhone. La sua campagna di lunga durata “Shot on iPhone” ha avuto successo nel dimostrare il tipo di immagini che un utente può scattare utilizzando la fotocamera di un iPhone.
Cupertino ha anche lavorato per migliorare la tecnologia utilizzata nelle sue fotocamere nel corso degli anni. Ciò include l’adozione di un sensore in stile DSLR per la stabilizzazione ottica dell’immagine nell’iPhone 12 Pro Max. Sebbene Apple possa cambiare la fotocamera e il modo in cui vengono elaborate le immagini, ha meno controllo su ciò che una persona scatta effettivamente.
Se si sta fotografando una persona o un bambino, generalmente si vorrebbe che il soggetto guardi nell’obiettivo della fotocamera. Il soggetto potrebbe essere inconsapevolmente non collaborativo, soprattutto quando si tratta di bambini, e potrebbe non guardare la fotocamera abbastanza a lungo, o non prestare effettivamente attenzione al fotografo durante lo scatto.
Mentre il fotografo potrebbe indicare al soggetto di guardare nella sua direzione, o compiere azioni per attirare la sua attenzione, queste potrebbero anche compromettere lo scatto. In un brevetto concesso ad Apple dall’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti dal titolo “Dispositivo elettronico con funzionalità di acquisizione di immagini e stimolo”, Apple prevede di risolvere questo problema. In sostanza, Apple ha brevettato la sua versione tecnologica che sostituirà il classico invito a dire “Cheeeeeese” per migliorare le foto tramite l’impiego delle memoji.
Il brevetto suggerisce l’uso di un dispositivo con due fotocamere e due display, come un iPhone con uno schermo aggiuntivo. La chiave del deposito del brevetto è la combinazione della seconda fotocamera rivolta verso il fotografo e un secondo schermo rivolto verso il soggetto. Apple propone che la seconda fotocamera possa essere utilizzata per leggere i tratti del viso del fotografo per creare un avatar virtuale. Questo avatar può quindi essere animato e visualizzato sul secondo schermo, mostrato al soggetto, che in questo modo sarebbe attratto dall’animazione e guarderebbe ben volentieri il fotografo. Non solo. Questo sistema consentirebbe al fotografo di comunicare direttamente con il soggetto senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
L’avatar potrebbe non essere necessariamente una copia delle espressioni facciali del fotografo. Invece, potrebbe creare una rappresentazione a fumetti del fotografo, quindi mostrare un’animazione e riprodurre un suono come ulteriore elemento attrattivo per il soggetto che deve essere fotografato. Le memoji corrispondono perfettamente alla descrizione e il brevetto indica di usarle per migliorare le foto. Ancora, utilizzando il rilevamento dello sguardo, l’avatar potrebbe cambiare stato quando rileva che il soggetto sta guardando nella sua direzione, “ricompensando” nuovamente il soggetto per la sua attenzione.
Lo stesso rilevamento dello sguardo potrebbe anche attivare l’otturatore, assicurando così che lo scatto sia sempre effettuato con il favore dello sguardo del soggetto. Archiviato il 26 febbraio 2019, il brevetto elenca come suo unico inventore Stephen B. Lynch. Ricordiamo che Apple deposita numerose domande di brevetto su base settimanale. Dunque, sebbene l’esistenza di un brevetto indichi aree di interesse per la società, non c’è alcuna garanzia che tale sistema apparirà in un prodotto o in un servizio futuro.
In realtà, questo brevetto descrive in sistema in cui si combinano tutte parti o tecnologie di cui Apple è già in possesso. Da un lato c’è iPhone, con l’uso di camere anteriori e posteriori, dall’altro le Memoji, già oggi in grado di modularsi a seconda delle espressioni dell’utente.
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