Tim Cook dovrà sedersi per 7 ore e spiegare perché quel che è successo lo scorso agosto con Fortnite sia illegale. Lo ha deciso il giudice Thomas S. Hixon che sta gestendo la causa in tribunale, rifiutando la richiesta di Apple di ridurre la diposizione a quattro ore e quella di Epic Games di portarla a otto.
Il giudice ha spiegato che secondo la regola (che in Italia, lo precisiamo, non esiste) la lunghezza di una deposizione si decide in base alla gravità della pena edittale, in risposta a quanti si potrebbero chiedere perché fissando la seduta a 7 ore si stia favorendo una parte piuttosto che l’altra.
A deporre deve invece essere proprio Tim Cook perché, secondo Hixon «Non c’è nessuno migliore del CEO di Apple che sia in grado di mostrare quale sia il punto di vista dell’azienda» in merito alle competizioni commerciali e al proprio modello di business all’interno dei vari mercati.
Apple si è vista rifiutare anche la richiesta di poter citare in giudizio alcuni documenti interni tra Epic Games e Samsung in quanto gli accordi che esistono tra queste due società non possono entrare nel merito. Secondo la società di Cupertino questi documenti dimostrerebbero che le pratiche del proprio App Store sono praticamente le stesse adottate da tutti gli altri.
Apple vuole cioè dimostrare che Samsung ha preso decisioni simili visto il modo in cui distribuisce Fortnite sul suo negozio e smontare così le tesi di Epic Games, che (lo ricordiamo) ha citato in giudizio Apple perché «Con le sue politiche illegali ha ottenuto il monopolio sull’App Store». Tuttavia il giudice non è di questo avviso: «E’ una richiesta bizzarra», spiega, in quanto Samsung non è affatto coinvolta nella causa.
La battaglia legale è lungi dal finire tanto presto. In questo momento si stanno raccogliendo tutte le testimonanze da ambo le parti, da qui la richiesta di una deposizione lunga 7 ore da parte di Tim Cook, in modo da poter avere materiale sufficiente per avviare il processo, al momento fissato per il mese di maggio.
La diatriba di Epic Games contro Apple è iniziata con l‘introduzione in Fortnite di un sistema di pagamenti diretto vietato dalle regole di App Store, ma anche dal regolamento di Google Play Store: il gioco è stato espulso da entrambi i negozi digitali. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.