Apple ospita, facilita e beneficia dei giochi d’azzardo sulla propria piattaforma App Store. Lo sostiene la denuncia appena presentata presso un tribunale distrettuale degli Stati Uniti in cui si sostiene che le applicazioni di casinò social di tipo free-to-play distribuite tramite App Store consentono agli utenti di acquistare valuta di gioco con denaro reale, aprendo così le porte all’illegalità.
Perché come le vere slot machine e i casinò – si legge – queste applicazioni sono «straordinariamente redditizie, e creano dipendenza». L’unica differenza è che nei casinò gli utenti possono prelevare le fiches con i soldi veri, mentre qui no. Sebbene la causa si concentri soprattutto sulle applicazioni dei casinò, ci si rivolge ad Apple in maniera specifica per l’hosting delle applicazioni e per la percentuale del 30% trattenuta negli acquisti in-app, rendendo Cupertino secondo l’accusa di fatto un collaboratore nella vicenda a tutti gli effetti.
«Usando Apple come mezzo per la distribuzione delle fiches digitali e per l’elaborazione dei pagamenti, i casinò hanno stretto una parthership commerciale che risulta vantaggiosa per entrambe le parti». L’App Store di Apple – sostengono – non solo permette di distribuire queste applicazioni ma fornisce anche dettagli sui dati degli utenti e facilita l’elaborazione dei pagamenti dall’app. Apple, da parte sua, si prende una percentuale sulle transazioni che per altro è «molto più alta di quella dei normali casinò».
«Il risultato nonché l’intento di questa pericolosa collaborazione è che i consumatori diventano dipendenti da queste app, dentro le quali passano decine se non centinaia di migliaia di dollari» si legge nella documentazione che accompagna la causa legale. Secondo le indagini, soltanto nel 2020 i consumatori hanno speso complessivamente 6 miliardi di dollari in fiches virtuali acquistabili dalle app distribuite su App Store.
Secondo l’accusa con la presenza di app di gioco d’azzardo su App Store, Apple starebbe di fatto violando le leggi della California, dove vige il divieto assoluto per le slot machines. La multinazionale di Cupertino viene anche accusata di racket e di riscossione di debiti illegali. Tra i querelanti figurano Donald Nelson e Cheree Bibbs, entrambi utenti di questi casinò che pare abbiano speso 15.000 dollari ciascuno per comprare le fiches virtuali. Oltre a dichiarare illegale il comportamento di Apple, con la causa si chiede anche un risarcimento dei danni pari all’ammontare delle perdite subite e la rimozione di tutti i guadagni di Apple ritenuti illeciti.
Ricordiamo che Apple ha ridotto la percentuale trattenuta sul fatturato generato tramite App Store con Small Business Program, annunciato a novembre 2020 e già entrato in funzione. Tutti gli articoli che parlano di iPhone, iPad e Mac sono disponibili ai rispettivi collegamenti, invece tutto quello che c’è da sapere sui nuovi iPhone 12 lo trovate in questo approfondimento di macitynet.