Lisa Su, CEO di AMD, ha parlato con i giornalisti nel corso di una sessione di domande e risposte dopo un keynote al Consumer Electronics Show (CES), rispondendo a varie domande inclusa la richiesta di un commento sul primo processore di Apple per l’ambito desktop (il SoC M1).
La scelta di Apple di sfruttare un processore con architettura ARM è vista da vari osservatori come qualcosa che permetterà di migliorare notevolmente le prestazioni nei prossimi anni e un elemento che potrebbe avere ripercussioni sul territorio da tempo occupato da produttori di architetture x86 come Intel e AMD. I chip con architettura ARM sono stati finora usati timidamente in ambito server ma come ha dimostrato Apple, possono essere una scelta valida anche in ambito consumer.
Apple ha sfruttato l’M1 sui nuovi MacBook Air, MacBook Pro 13″ e Mac mini, e nuovi Mac con questa o altre varianti del SoC dovrebbero arrivare in futuro. Cupertino ha già spiegato che la transizione completa richiederà circa due anni ma che i primi tre sistemi sono solo “il primo, entusiasmante passo in quella direzione”.
La scelta di Apple ha già avuto ripercussioni nei rapporti con Intel; quale sarà l’impatto della scelta di Cupertino nelle relazioni con AMD?
“L’M1 riguarda soprattutto quanta capacità di elaborazione e innovazione c’è sul mercato. Si tratta di una opportunità per innovare ulteriormente, sia in ambito hardware, sia software ed è qualcosa che va oltre l’ISA (Instruction Set Architecture, ndr), ha riferito Su. “Dal nostro punto di vista, vi sono ancora innovazioni possibili nel mondo PC; abbiamo una vasta scelta e le persone possono usare gli stessi processori in ambiti molto diversi. Ci aspettiamo di vedere più ambiti di specializzazione procedendo avanti nei prossimi due anni, offrendo maggiore differenziazione. Apple continua a lavorare con noi come loro partner grafico e noi lavoriamo con loro”.
Attualmente Apple sfrutta i chip grafici di AMD nei MacBook Pro, sugli iMac e i Mac Pro ma, al pari di quanto fatto sui Mac con M1, non è da escludere l’arrivo di soluzioni “in casa” anche sul versante grafico.
L’architettura grafica dell’M1 usa il Tile Based Deferred Rendering (TBDR) per mostrare i contenuti a schermo, e i core grafici sono simili a quelli già visti nei SoC della serie Ax usati su iPhone e iPad. M1 include una GPU evoluta, in grado di gestire attività impegnative con facilità, dalla riproduzione fluida di stream video 4K multipli al rendering di complesse scene 3D, con un throughput di 2,6 teraflop, ma non è da escludere l’arrivo di una GPU dedicata in grado di offrire prestazioni ancora più elevate con future macchine quali iMac e MacBook Pro da 16″.
L’M1 ha dato via all’inizio di una transizione verso una nuova famiglia di chip progettati appositamente per Mac, una scelta che in qualche modo ha già influenzato le scelte di altri big: il futuro chip Alder Lake di Intel offrirà un’architettura ibrida, con performance core ed efficiency core, sulla falsariga del processore Apple con architettura ARM, una strategia che potrebbe seguire o essere costretta a seguire anche AMD.