Apple aveva intenzione di rilasciare la funzione di anti tracciamento di iOS 14 a settembre, ma l’introduzione è stata posticipata al 2021, ciò nonostante in Francia è già stato presentato un reclamo presso l’antitrust. Una colazione di inserzionisti ed editori ha presentato un reclamo presso l’antitrust del Paese, Autorité De La Concurrence siglata ADLC, sostenendo che il blocco del tracciamento in iOS 14 non solo sarà anti competitivo, ma provocherà anche pesanti conseguenze su fatturato e ricavi.
Quando questa funzione sarà disponibile iOS 14 richiederà a ogni app di ottenere il permesso dell’utente per la raccolta del random advertising identifier, un codice casuale impiegato dagli inserzionisti online per fornire annunci personalizzati e anche per monitorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie.
Il reclamo sostiene che in base ai regolamenti europei GDPR sulla protezione dei dati personali, agli utenti viene già chiesto il permesso per consentire la raccolta di dati a scopo pubblicitario, richiesta che diventerà doppia non appena verrà attivata la funzione anti tracciamento di iOS 14 in Francia così come nel resto del mondo. Sempre secondo il reclamo antitrust questo creerà una ulteriore barriera, spingendo la maggior parte degli utenti a rifiutare i permessi per la raccolta dati e cookie. Nel reclamo si rileva inoltre che inserzionisti ed editori saranno colpiti ma non app e servizi Apple che potranno fare a meno di richiedere l’autorizzazione agli utenti.
Apple ha già risposto dichiarando che «La privacy è un diritto fondamentale», che i dati appartengono agli utenti e che spetta loro decidere se condividerli o meno, come riporta il Wall Street Journal. Invece per quanto riguarda l’assenza di richiesta di permessi nelle app di Apple, la multinazionale ribatte che non condivide i dati utente con nessun altra società, per questa ragione in questo caso non si tratta di strumenti di tracciamento, come comunemente intensi nel settore.
Ricordiamo che le funzioni di anti tracciamento di iOS 14 prese di mira in Francia, sono già state criticate da Facebook in diverse occasioni, oltre che da Instagram.