Apple ha accettato di pagare 9,75 milioni di dollari per risolvere una class action che vedeva i consumatori puntare il dito sui problemi di ricarica con gli auricolari wireless Powerbeats2. Iniziata nel 2017, la causa si è concentrata sulle affermazioni pubblicizzate da Apple relative a durata e resistenza al sudore, sostenendo che gli auricolari avevano un “difetto di progettazione” che causava l’interruzione della carica dopo un breve periodo di tempo.
I querelanti hanno anche accusato Apple di non riparare o sostituire i dispositivi entro il periodo di garanzia di un anno. Apple ha negato tutte le accuse, ma ha ritenuto di evitare qualsiasi problema legato a “rischi, incertezze, oneri e spese del contenzioso”, arrivando così ad un accordo.
Gli avvocati hanno iniziato a notificare ai proprietari di Powerbeats2 l’accordo tramite e-mail. Gli utenti in USA che hanno aderito alla class action hanno tempo fino al 20 novembre 2020 per presentare un reclamo. Dopodiché, i 9,75 milioni di dollari (decurtata la somma per le parcelle degli avvocati e le spese amministrative), verranno distribuiti ai richiedenti in base a un sistema a punti.
Gli avvocati stimano che 76 dollari andranno a coloro che possono fornire una prova di acquisto o di una riparazione, mentre 38 dollari andranno a coloro che non possono dare una prova simile. Come ricorda engadget che il prezzo di PowerBeats2 al lancio in USA era di 200 dollari.
Se siete alla ricerca di auricolari sportivi, ad oggi la migliore soluzione Apple sembra essere quella legata alle Powerbeats Pro. Se non vi interessa il lato fitness, invece, la scelta potrebbe certamente ricadere su AirPods Pro.