Il passaggio dei Mac dai processori Intel a quelli sviluppati in proprio da Apple è per Intel un problema non tanto dal punto di vista economico (la Mela vanta a livello globale non più del 7% del mercato) ma simbolico, con tutta una serie di implicazioni a lungo termine che questo comporta.
Ad affermalo è Jean-Louis Gassée, l’uomo che ha lavorato per anni a fianco di Steve Jobs e che nel 1990 si licenziò e per fondare la Be Inc, progettando e sviluppando il sistema operativo denominato BeOS (inizialmente pensato per hardware proprietario, in seguito distribuito in versione utilizzabile sui Mac PowerPC dell’epoca) che a un certo punto Apple aveva valutato al posto di NeXTSTEP come alternativa al Mac Os.
Gassée afferma che il passaggio di Apple ai processori con architettura ARM porterà Microsoft a decidere: o abbandona Windows su ARM – sistema che non ha convinto tutti per una serie di problemi di compatibilità – o procederà con maggiore impegno con conseguenti ripercussioni nel mondo dei PC con Windows. Cosa faranno Dell, HP, Asus e altri ancora, se Apple riuscirà a offrire laptop e macchine desktop migliori e Microsoft continuerà a migliore sempre più Windows per sistemi ARM? Per rispondere alla concorrenza, i vari big del settore dovranno seguire l’esempio di Apple, passando offrendo anche loro macchine con CPU con architettura ARM e riconoscere quello che, tutti sanno chiaramente: l’architettura x86 è ormai datata.
Ovviamente tutto questo non accadrà dall’oggi al domani ma con il tempo e con le varie aziende che si renderanno conto dei vantaggi delle macchine con architettura ARM, in Intel si avvertiranno i campanelli di allarme, e i vertici dell’azienda di Santa Clara si renderanno conto di non poter rinunciare alla vena d’oro del duopolio Intel/Windows, obbligando il produttore di CPU a ottenere una licenza ARM, un “treno” che si è fatta sfuggire negli anni passasti, arrogantemente pensando di poter convincere i vari produttori di smartphone e tablet che i suoi processori per dispositivi mobili erano migliori.
Perdere Apple non sarà a breve termine un problema per i conti di Intel ma la scelta della Mela potrebbe essere un terremoto in grado di generare una ondata importante; Gassée scommette che Intel sarà costretta ad accordarsi con ARM, soprattutto se concorrenti come Nvidia, Qualcomm, AMD continueranno ad attaccare su più fronti l’architettura x86.