L’ultimo giorno dello scorso mese di agosto, Google ha annunciato ufficialmente sul suo blog la pubblicazione su Google News di notizie provenienti da alcune importanti agenzia di stampa mondiali, più precisamente Associated Press, Agence France-Presse, UK Press Association e Canadian Press.
Due le ragioni che illustrerebbero la scelta di Mountain View.
In primo luogo ci sarebbe la volontà di dare risalto alla fonte originale di una notizia, spesso sommersa nella miriade duplicati che si limitano a riportare gli stessi contenuti presi pedestremente dai comunicati stampa.
Niente più notizie clonate o di seconda mano: grazie alla scelta di Google gli utenti potranno sempre facilmente risalire alla fonte originaria di una notizia.
Essendo poi alcune agenzie stampa prive di un sito online istituzionale, con la conseguenza di non poter usufruire dei servigi del servizio di informazione di Google, la grande G si offre di “ospitare” i comunicati delle suddette, permettendo all’utenza di informarsi restando sulle pagine di Google News e non migrando verso le pagine delle fonti aggregate.
Dal punto di vista editoriale la scelta di Mountain View è abbastanza rilevante in quanto elimina la mediazione fra l’utente, desideroso di essere informato, e l’editoria tradizionale (ora parzialmente impegnata anche online), in alcuni casi attiva solo nel riportare meramente materiale informativo divulgato dalle agenzie di stampa.
Con una mossa di questo genere, Google News si spoglia parzialmente delle sua sola funzione di aggregazione di notizie “da terzi”, acquisendo un funzione editoriale, per ora decisamente neutrale e fondata sulla semplice ospitalità nei confronti dei documenti emessi dalle agenzia di stampa.
D’altro lato, se riportiamo alla mente l’ultima novità di Google News consistente nell’introduzione dei commenti esclusivi, non può che emergere la volontà di Google di stravolgere le tradizionali dinamiche dell’informazione online: prima cannibalizzando i contenuti altrui, utilizzandoli per promuovere il proprio traffico diretto e, infine, spezzando la tradizionale mediazione dell’editoria specializzata, trattando direttamente con le agenzia di stampa.
La novità evidenzia ancor di più le già discusse clausole di esclusività sottendenti il servizio di Google News, che vietano di utilizzare qualsiasi robot, spider, dispositivo di altro tipo o procedura manuale per monitorare o copiare contenuti dal Servizio . A tutti gli effetti Google, almeno online, diviene l’effettivo detentore dei contenuti provenienti dalle succitate agenzie
Se l’iniziativa del colosso californiano avesse particolare successo, potrebbero delinearsi notevoli evoluzioni nel settore dell’editoria online; che i classici canali possano beneficiarne o perderne è questione ancora prematura per poter essere definita.