Gli sviluppatori possono farsi sentire da Apple e Apple li ascolta. E’ questo il guadagno ottenuto dopo l’approvazione dell’aggiornamento di Hey di Basecamp, l’app di posta in abbonamento che aggira le leggi dell’App Store e non utilizza gli acquisti in-app.
Apple ha annunciato il lancio di una versione online del suo App Store Lab, fornendo agli sviluppatori strade nuove per condividere feedback e per aiutare a migliorare l’App Store. E ha dichiarato che presto potrebbero esserci dei grandi cambiamenti su App Store: gli sviluppatori potrebbero essere in grado di presentare ricorso contro decisioni relative alle linee guida di revisione delle app all’interno dello Store, e potranno contestare le stesse linee guida.
Phil Schiller, responsabile marketing e App Store di Apple, ha inoltre spiegato che “Alla WWDC abbiamo presentato App Store Lab online, estendendo il sondaggio per gli sviluppatori di App Store”. L’obiettivo di questa operazione è “sentire direttamente da centinaia di migliaia di sviluppatori cosa possiamo fare per affrontare il problema”.
La protesta di Basecamp, sviluppatore di Hey, alle politiche di Apple, è già diventata un vantaggio anche per altri sviluppatori. Basecamp lamentava, in particolare, il mancato aggiornamento dovuto a questioni legate agli acquisti in-app, evitati dallo sviluppatore.
Basecamp, società che ha compiuto 16 anni di medie dimensioni, che ha introdotto un servizio di posta elettronica in abbonamento chiamato Hey. Dopo aver ottenuto la pubblicazione sullo Store, Basecamp ha rilasciato un aggiornamento che prevedeva la registrazione – e quindi l’acquisto del servizio – tramite il web e non, come imporrebbero le leggi dello Store – attraverso acquisti in-app.
Apple trattiene il 30 per cento delle entrate derivanti da registrazioni e abbonamento e Basecamp non voleva concedergliele. La società ha quindi presentato una nuova versione di Hey, che soddisfa le regole di Apple, ma contemporaneamente le scansa: gli utenti iOS avranno un account di posta temporaneo gratuito e dopo 14 giorni di utilizzo potranno decidere cosa fare, ma non tramite il servizio di pagamento in-app.
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